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Nate in Sicilia le prime nove tartarughe

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Nate in Sicilia le prime nove tartarughe

SICILIA – Sono 9 tutte vive e in perfetta salute, le piccole di Caretta caretta, la specie di tartaruga che solca le acque del Mediterraneo e minacciata di estinzione, sbucate dal nido del Lido Forgia di Valderice (TP). Un lieta novella frutto dell’attenzione del comandante Cicino della Guardia Costiera di Bonagia (TP) e dell’impegno dei volontari del Wwf, che hanno passato le ultime 10 notti insonni a vegliare la schiusa.

“Attendiamo la schiusa delle altre 71 uova ma dobbiamo anche guardare al futuro. Oggi questa spiaggia presenta un singolo nido, chissà se diventerà il primo sito di nidificazione in Italia. Infatti, in 8mila km di costa italiana non esistono siti di nidificazione importanti, ovvero con oltre 100 nidi, né siti minori, cioè che abbiano tra i 25 e i 50 nidi presenti ogni anno. La sfida che ci aspetta ora è quella di adottare misure di gestione utili alla conservazione di queste specie, sia su quelle spiagge usate anche se per sporadiche nidificazioni che su quelle potenzialmente importanti per la Caretta caretta.” – commenta Massimiliano Rocco, responsabile programma specie Wwf Italia – “Le deposizioni rimangono in Italia un evento sporadico rispetto a quelle che si registrano in altre spiagge del Mediterraneo dove bisognerebbe intervenire per salvaguardare gli ultimi siti importanti, come le spiagge della Libia. A questo punto sarebbe auspicabile avviare un piano di monitoraggio nazionale delle nostre spiagge, per capire meglio le abitudini di questi animali e adottare strategie di conservazione sempre più efficaci.”

Prezioso il ruolo dei volontari del Wwf, che, assieme agli esperti dell’associazione e ai responsabili delle oasi, hanno lavorato in contatto con il network tartarughe che il Wwf ha creato,. Un network di 7 centri di recupero più altri gruppi di intervento lungo tutte le coste, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia, fino alla Toscana, che lavorano in stretta collaborazione con associazioni e istituti per operare in maniera coordinata per conoscere e proteggere meglio questa specie.
“Le tartarughe continuano a essere una specie in declino e a rischio, soprattutto a causa del bycatch (la pesca accidentale), a cui si potrebbe far fronte limitando l’impatto degli attrezzi da pesca su questi animali, vittime a migliaia delle reti. Con i pescatori stiamo collaborando, ma si sente la necessità di un programma capillare di sensibilizzazione e coinvolgimento per raccogliere quelle informazioni utili per la migliore gestione e la conservazione di queste specie, una proposta che il Wwf avanza da tempo ma che ancora non ha trovato risposta” – conclude Massimiliano Rocco –“ Oggi più che mai è fondamentale promuovere azioni di conservazione che coinvolgano le nostre marinerie. Un programma di lavoro che vorremmo sviluppare sempre di più in una stretta collaborazione con i Ministeri interessati e le associazioni di categoria.”


(c) Archivio WWF / A. Galofaro