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Piano Strutturale: le dichiarazione di voto

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Piano Strutturale: le dichiarazione di voto

AREZZO – Guglielmo Borri (Udc): “questo Piano non è affascinante. I grandi temi della crescita della città, vengono accantonati come emerge dalla vicenda dell’aeroporto che non è nelle prospettive di questa amministrazione nonostante possa essere uno straordinario viatico per la nostra economia. Noi siamo rimasti in aula per senso istituzionale e per rispetto della città pur non partecipando al voto sulle osservazioni. Al Piano strutturale abbiamo votato contro perché non è quello che volevamo e non serve alla città.

Luigi Lucherini (Fi): “la politica della dispersione sul territorio viene da lontano ed ha determinato l’occupazione impropria del suolo agricolo. Lo strumento dello 0,14 che provocò questa azione, venne eliminato dall’azione dell’Ordine degli ingegneri del quale, in quel periodo, io ero Presidente nazionale.
La mia amministrazione non ha alcuna responsabilità dello scempio del territorio. Noi abbiamo un progetto di sviluppo della città che era contenuto nel Piano strutturale di Calthorpe al quale questo piano, oggettivamente, non può più essere attribuito. La localizzazione dell’aeroporto non ha alternative nel nostro territorio e la nostra osservazione sulla “salvaguardia” è stata respinta: la sua finalità era quella di mantenere quest’area qualora non ne potesse essere trovata una migliore per l’aeroporto. Il Piano strutturale in votazione oggi è stato snaturato e non può essere contrabbandato come Piano Calthorpe. La precedente amministrazione non mise bocca nella sua progettazione ed io gli chiesi soltanto di mantenere un collegamento tra la città e l’Arno.

Marco Bianchi (Prc): “oggi abbiamo la necessità di ripristinare la regole e questo è l’obiettivo primario della maggioranza che si raggiunge anche attraverso l’approvazione del Piano strutturale. Deve prevalere l’interesse generale che può tenere insieme gli interessi personali legittimi. La politica della casa deve tenere conto delle esigenze della popolazione. Noi abbiamo bisogno, in tema di urbanistica, di una politica culturale forte: sono state chieste oltre 1.700 varianti con pressioni di ogni tipo.
L’idea di seguire, nei nuovi insediamenti, le linee di comunicazione, rischia di essere una cavallo di Troia per far passare volumetrie inaccettabili ed inutili.
Dobbiamo avere un sistema di regole certe che siano giuste per tutti e che non siano elasticamente interpretabili ad uso di pochi.

Pier Luigi Rossi (Fi): “amarezza politica per quanto “conta” Arezzo a livello nazionale ma la politica si può fare anche a livello locale. Arezzo non può risolvere da sola tutti i suoi problemi. Ecco quindi che il Comune si deve fare promotore di incontri tra le Regioni di Toscana ed Umbria per la vicenda dell’aeroporto.

Stefano Baldi (Fi):“la Giunta Fanfani sarà ricordata per la grande occasione mancata di una proiezione verso il futuro. Trasporti, metropolitana, aeroporto, cittadella degli affari: tutto è stato disatteso. La metropolitana sotterranea deve essere assolutamente mantenuta anche per alleggerire il traffico in città. L’aeroporto non è il tema di pochi privilegiati ma è quello centrale della città. Per la SR 71, il Comune deve operare la sua scelta in materia di tracciato per consentire il collegamento con l’interporto ed il possibile aeroporto.
Abbiamo un centro sinistra sempre contro e mai a favore: mina il futuro del nostro comune.
Voto contrario, quindi, al Piano strutturale del centro sinistra.

Alessandro Arcangioli (Margherita): “non posso accettare la tesi che le scelte urbanistiche siano state fatte, in passato, dai consiglieri comunali. La responsabilità è del Sindaco e della Giunta che negli anni scorsi hanno approvato le necessarie delibere. Questa maggioranza ha modificato il Piano strutturale attraverso lo strumento legittimo delle osservazioni e lo ha fatto avendo, come criterio, l’interesse generale della città. Oggi siamo finalmente di fronte ad un punto fermo che è il Piano strutturale. Il prossimo passo sarà il Regolamento Urbanistico. E’ la sfida che abbiamo di fronte, cominciando dal Centro Affari. Il problema dell’aeroporto non può essere certo gestito città per città o provincia per provincia: deve trovare una dimensione di discussione ben più ampia.

Mario Bruni (Ds): “fondamentale è stato il lavoro di tutti i consiglieri della Commissione Assetto del Territorio. Un ringraziamento, lo stesso che è stato espresso da tutti gli intervenuti nel dibattito, agli uffici per il lavoro svolto. Il Piano strutturale è uno strumento per tutta la città e mi ero augurato un confronto sempre più ampio. E’ un ottimo Piano, per me una sorta di ‘figlio adottivo’. L’obiettivo è quello di renderla una città ancora migliore.
Su Sitorni e Stroppiello: nuovo consumo di suolo assolutamente improprio. Metropolitana di superficie: il progetto rimane anche senza questa due previsioni. Metropolitana sotterranea: lo sviluppo della città non può certo essere determinato da un chilometro di sotterranea. Aeroporto: non è una questione di nicchia ma viene purtroppo ancora percepito come bisogno di pochi.

Paolo Enrico Ammirati (An): “ringrazio il Presidente per avere condotto in modo egregio questa seduta ed il Sindaco per quello che ha detto pur non condividendo le sue affermazioni. I problemi urbanistici hanno da sempre angustiato questa città e travalicano gli schieramenti. Per il centro sinistra fugare ogni dubbio, con un nuovo Piano strutturale, sarebbe stato molto meglio. La scelta giusta e coerente sarebbe stata quest’ultima.
Il Piano strutturale è stato quindi decapitato per una diversa visione della città tra centro sinistra e centro destra. Il centro sinistra vuol tornare alle mulattiere per il Corso: quello aretino è in linea con Firenze e Roma e non ha alcuna autonomia.

Marco Manneschi (Città Aperta): “la città è investita da una crisi produttiva grave e la classe dirigente di Arezzo ha il dovere di guardare ed affrontare questa realtà. Al momento della definizione del Regolamento dovremmo continuare non solo ad essere trasparenti ma a favorire il rilancio dell’economia ed a penalizzare le rendite parassitarie.

Valerio Pelini (Sdi): “abbiamo fatto un lavoro enorme, prima in Cat ed ora in Consiglio. Il Centro destra aveva preferito la strada delle varianti. Sitorni e Stroppiello non potevano essere accettati per il loro impatto ambientale e paesaggistico nonché per la loro dimensione.
Nel periodo di Commissariamento non sono state affrontate le osservazioni al Piano strutturale e quindi è falso attribuire ritardi a questa maggioranza. Abbiamo scelto un nuovo strumento per senso di responsabilità verso la città e ciò che viene oggi contestato dalla minoranza si differenzia da quello di prima, sostanzialmente, solo nei punti di aeroporto, Stroppiello e Sitorni. E questi insediamenti non possono essere considerati determinanti per lo sviluppo della città e può essere ricercata volumetria alternativa ad essa recuperando il patrimonio edilizio esistente, dando un aspetto migliore alla città. E’ infine miopia pensare di fare un aeroporto ad Arezzo ma occorre una visione più ampia con caratteristiche internazionali coinvolgendo anche Siena e Perugina e ricercando un’area idonea intermedia.

Stefano Gasperini (Ds): “non era scontato arrivare a questo traguardo, tenendo conto che abbiamo cominciato a lavorare a settembre. La città non poteva permettersi di attendere i tempi di un nuovo Piano Strutturale.
Adesso si apre una nuova fase, se possibile ancora più complessa. Il nostro impegno dovrà essere quello di predisporre il Regolamento Urbanistico nei tempi più rapidi possibili.
Centro sinistra e centro destra hanno due visioni diverse di città ed oggi si afferma quella della coalizione che ha vinto le elezioni amministrative.

Marco Paolucci (Prc): “l’amministrazione Lucherini ha costruito nelle periferie: basta pensare all’area del Consorzio Agrario. Oggi nessuno può fare l’’anima bella’ e Lucherini non può dire che non era in grado di contrastare le varianti proposte dai componenti della sua maggioranza.
Calthorpe è stato utilizzato anche dal centro destra per i suoi obiettivi di cementificazione. Nemmeno quello del centro destra era il piano di Calthorpe. Noi lavoriamo per una politica urbanistica trasparente e partecipativa. Siamo partiti dal vecchio Piano strutturale per senso di responsabilità, per non tenere la città in una fase di stallo. Ed abbiamo valorizzato quelle osservazioni che cercavano di dare un senso al Piano stesso. Bene la metropolitana di superficie quale strumento di mobilità alternativa. Il Regolamento Urbanistico deve mettere in campo tutti gli strumenti partecipativi possibili.

Luciano Ralli (Margherita): “abbiamo il problema del peso politico di Arezzo rispetto a Roma. Ma anche rispetto a Firenze. E’ un tema politico rilevante anche per il nascente Partito Democratico e che non è stato affrontato, in questa aula, dai capigruppo di Ds e Margherita ma solo dal Sindaco. Una caratterizzazione territoriale è importante e dobbiamo puntare su una lobby aretina che può vedere coinvolta anche l’opposizione locale. Non basta parlare con la Regione ma opporsi alla situazione locale che vede lo strapotere di Firenze e che registra problemi con Siena. Arezzo non può più essere subalterna a scelte compiute altrove”.

Raffaello Giorgetti (Fi): “quello del centro sinistra è il ’piano del barroccio”, sintesi di antimodernità. La posizione odierna del centro sinistra è caratterizzata dall’ipocrisia. Basta pensare al tema dell’aeroporto che lo si nega con la mancata accettazione della ‘salvaguardia’. Sono stati eliminati i temi fondanti del Piano e vorrei dire qualcosa di più di un no ad esso”.