AREZZO – Il maestro: “E’ un grande onore ricevere questo riconoscimento nella città di Guido Monaco, che dette il nome alle note”.
Dopo la sua lezione, Muti, in toga, ha ricevuto dal rettore dell’Università di Siena la pergamena e l’anello dottorale, uno dei simboli più prestigiosi di appartenenza all'Ateneo
“Sono molto grato al rettore e al preside per non avermi imposto quella cosa in testa… quel cappello che i docenti universitari sanno portare benissimo, ma che rende comici i direttori d’orchestra”. Ha esordito così il maestro Riccardo Muti, questa mattina ad Arezzo per la cerimonia di consegna della laurea honoris causa in Letteratura e Spettacolo da parte della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena. Dopo aver indossato la toga, il maestro, che ha dichiarato di non aver preparato la tradizionale lezione magistrale prevista per queste occasioni solenni, ha tenuto un discorso che ha appassionato i docenti, gli studenti, le autorità e il pubblico riuniti nell’aula magna della facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo.
“E’ per me un momento di grande commozione”, ha detto Muti, “ed è un onore ricevere questo riconoscimento nella città dove è nato Guido Monaco, che ha dato il nome alle note”.
Muti ha ripercorso alcuni momenti della storia musicale del nostro Paese. Parlando dell’insegnamento ha definito la musica “materia fondamentale non solo di una disciplina artistica ma di una disciplina sociale; la musica”, ha aggiunto, “ci insegna a vivere insieme”.
Il maestro ha concluso il suo discorso ricordando l’impegno con l’orchestra Luigi Cherubini “un’orchestra di giovani ai quali ho cercato di trasmettere la mia esperienza e quella dei miei grandi maestri, ai quali, in questo momento, va il mio ringraziamento”.
l suo discorso, davanti ai presidi delle nove facoltà dell’Ateneo senese e alla commissione di laurea, è stato preceduto dalla lettura della motivazione da parte del preside della facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo Camillo Brezzi. Poi il rettore Silvano Focardi ha consegnato al maestro la pergamena e l’anello dottorale, uno dei simboli più prestigiosi di appartenenza all’Ateneo senese. “Abbiamo voluto onorare l’impegno e le rare doti di una fra le più insigni figure del mondo musicale contemporaneo", ha detto il rettore , "che ha messo a disposizione dei giovani la sua arte, la sua professionalità, il suo sapere. Questa laurea”, ha aggiunto, “rappresenta anche un segnale della nostra comunità in favore delle ragioni della cultura musicale, che è una parte fondamentale dell'identità del nostro Paese e di questa stessa università, che la fa conoscere ai suoi studenti. Proprio la facoltà aretina, infatti”, ha proseguito il rettore, “ha una qualificata tradizione di studi nei settori della musica e dello spettacolo”.
Alla cerimonia, nella facoltà storica della sede di Arezzo dell’Università di Siena, sono intervenuti anche il sindaco di Arezzo, il prefetto e il questore, alcuni consiglieri regionali, l’onorevole Rolando Nannicini e Luigi Berlinguer, presidente del Comitato del ministero della Pubblica Istruzione per la promozione della musica nella scuola, che ieri pomeriggio, prima del concerto della basilica di San Francesco, si è intrattenuto a lungo con il maestro.