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Sansepolcro, dove i contratti di lavoro non contano

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AREZZO (Sansepolcro) – “Il lungo dibattito sull’applicazione dei contratti di lavoro per le cooperative che lavorano in appalto in tutti i settori legati alla pubblica amministrazione sembra non aver toccato il Comune di Sansepolcro”. Lo afferma la Cgil, sia quella comprensoriale che della Valtiberina che il sindacato di categoria Filcams.

“A fine anno scade l’appalto di alcuni servizi affidati dal Comune a cooperative che hanno “stabilizzato” lavoratori socialmente utili e che sono stati impegnati nei servizi di mensa scolastica, di vigilanza nel trasporto degli alunni e nella sorveglianza del Museo Civico. Il Comune di Sansepolcro ha deciso di procedere, con il 1 gennaio 2008, attraverso l’affidamento senza gara di questi servizi ed ha stabilito un costo orario che non consente il rispetto dei livelli contrattuali salariali minimi”.
La contestazione è stata fatta al Comune non solo dalla Cgil ma anche dalle principali centrali cooperative che hanno evidenziato l’incongruenza, per un ente pubblico, di compiere una scelta che non garantisce il rispetto del contratto nazionale di lavoro.
Inoltre i servizi di sorveglianza ai trasporti scolastici e distribuzione pasti, erano svolti unicamente da una cooperativa con operatori a contratti part-time che vanno dalle 20 alle 30 ore settimanali, e che adesso per mantenere lo stesso orario settimanale dovranno accettare di essere assunti contemporaneamente da due Cooperative, in quanto il servizio è stato diviso in due e le offerte hanno determinato due aggiudicatari.
Il Comune di Sansepolcro ha quindi deciso di abbassare ulteriormente il costo del lavoro.
“E’ una scelta veramente incomprensibile, tanto più se pervicacemente messa in atto da un’amministrazione pubblica – commenta la Cgil. Adesso è a rischio il futuro occupazionale di 20 lavoratori che, tra l’altro, coprivano i servizi ricordati con forme di integrazione e di sinergia che adesso verranno a scomparire perché il Comune ha separato le tre attività”.
La Cgil ha quindi segnalato il comportamento del Comune di Sansepolcro all’Osservatorio presso la Direzione Provinciale del Lavoro chiedendo l’intervento di quest’ultima.