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Senza il PRA a rischio il sistema di certezze del paese

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RIVA DEL GARDA (TN) – L’abolizione del PRA prevista dal disegno di legge 2272-bis comporterebbe solo danni agli italiani e ingenti costi per lo Stato.

E’ quanto emerso dall’incontro di approfondimento sul Pubblico Registro Automobilistico che ha chiuso oggi i lavori della quinta edizione del SISS – Salone Internazionale della Sicurezza stradale, organizzato dall’ACI a Riva del Garda (TN).

In un momento di ampio confronto istituzionale, il segretario generale dell’ACI, Ascanio Rozera, e il presidente dell’Automobile Club di Trento, Roberto Pizzinini, hanno illustrato a una qualificata delegazione di parlamentari il ruolo fondamentale del PRA per la salvaguardia del sistema di regole e certezze del nostro Paese.

Deputati e senatori hanno convenuto sulla necessità di un’attenta riflessione sui rischi derivanti da un’eventuale abolizione del Pubblico Registro Automobilistico che priverebbe l’Italia di un fondamentale strumento di garanzia per le famiglie.

Focalizzando l’attenzione sulle ripercussioni economiche e sociali di un simile provvedimento, nel corso del dibattito è stato analizzato l’aggravio economico per le casse pubbliche derivante dallo spostamento a carico dello Stato dei 3.500 dipendenti del PRA, oggi gestito dall’ACI in regime di completo autofinanziamento.

Dal punto di vista tecnico, poi, è stato sottolineato il ruolo strategico del PRA quale fulcro dello Sportello Automatico dell’Automobilista che, da più di sette anni, consente agli italiani il disbrigo in tempo reale delle pratiche automobilistiche. Senza il suo perno centrale, questo sistema non sarebbe più in grado di offrire gli stessi standard di efficienza e di affidabilità.

Proprio per l’importanza del PRA per la sicurezza del Sistema Paese, il SISS – Salone Internazionale della Sicurezza Stradale chiude quest’anno con un forte richiamo alle Istituzioni, condiviso dai parlamentari intervenuti oggi a Riva del Garda, affinché sia salvaguardato il Pubblico Registro Automobilistico e il suo ruolo di garante dei diritti inalienabili degli italiani.