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Solidarietà: una scuola di legno in Tanzania

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Solidarietà: una scuola di legno in Tanzania

AREZZO – Si chiama ‘A scuola dagli artigiani’ ed è un nuovo progetto di cooperazione siglato da Confartigianato Imprese Arezzo con la Caritas diocesana di Arezzo ed i Padri Cappuccini toscani. ‘Quest’iniziativa – dichiara Domenico Gambacci, Presidente del settore legno di Confartigianato Imprese Arezzo – è nata dalla volontà di strutturare una collaborazione tra soggetti di diversa natura accomunati dall’idea di promuovere una cultura d’impresa sensibile alle problematiche sociali. Inoltre la sinergia tra il mondo economico e quello del ‘no profit’ è da sempre un fattore determinante per lo sviluppo sociale ed economico non solo delle comunità in via di sviluppo ma anche di quella locale’.
Destinataria del progetto di solidarietà la Tanzania, con la Missione dei Padri cappuccini toscani in Kibaigwa di cui è responsabile Padre Fabiano Cutini. Proprio a questa sono stati destinati i nuovi macchinari per una falegnameria già esistente sul territorio africano. A questo scopo Confartigianato Imprese Arezzo con il suo intervento si è impegnato, attraverso gli imprenditori associati del settore Legno Arredo, nel rinnovamento dei macchinari e all’avvio di un programma di professionalizzazione e formazione dei giovani e dei lavoratori presenti nella Missione. E i macchinari necessari allo sviluppo della falegnameria sono stati acquistati e trasferiti da Arezzo a Prato, nel Centro Missionario dei Padri Cappuccini con l’aiuto degli autotrasportatori di Confartigianato. Da qui lo scorso 22 aprile sono partiti con un container alla volta della Tanzania dove sono arrivati intorno alla fine di agosto. L’impegno della Federazione Legno e Arredo di Confartigianato Imprese Arezzo non terminerà qui, in quanto è previsto, entro i primi mesi del 2008, anche il soggiorno di due artigiani in Tanzania per mettere in funzione le macchine precedentemente inviate e di insegnare alla Comunità locale il lavoro.
‘Dopo il reperimento, l’invio in Tanzania e l’attivazione delle macchine necessarie alla Missione – continua Gambacci – Confartigianato selezionerà imprenditori del settore, in attività e non, che si renderanno disponibili a prestare gratuitamente la propria esperienza al servizio della Missione per periodi di 10, 15 giorni da ripetersi per 2 o 3 volte all’anno. Questo consentirà un continuo aggiornamento professionale dei lavoratori, il monitoraggio dello stati di qualità delle macchine utilizzate ed il rilevamento dei bisogni della Comunità. Con questo progetto ci poniamo l’obiettivo di creare un ‘ponte’ tra la comunità dei Cappuccini in Tanzania e la comunità degli artigiani della nostra provincia con il sostegno della Caritas diocesana’.
‘La Caritas diocesana da anni collabora con successo con Confartigianato sia in ambito locale che per progetti internazionali – spiega il Vice Direttore della Caritas Andrea Dalla Verde – In questo caso l’invio di nuovi macchinari per la falegnameria della missione e il progetto di formazione dei giovani lavoratori del luogo, permetterà di migliorare le condizioni lavorative di molte persone e di creare nuove opportunità d’occupazione, riuscendo così a rendere concorrenziale l’impresa presente in Tanzania’.
Già previsti infatti dei periodi di formazione tenuti dagli artigiani aretini che partiranno nei prossimi mesi alla volta della Tanzania. L’intero progetto verrà sostenuto economicamente da Confartigianato e Caritas attraverso l’attivazione di una specifica campagna di raccolta fondi anche attraverso la Sichem, Associazione di riferimento e Onlus della Caritas diocesana. Hanno collaborato al progetto la Cciaa, la Provincia di Arezzo e il Comune di Arezzo.