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Un Consiglio ‘Teatrale’

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AREZZO – Aprire il Consiglio Comunale di Arezzo alla città: è questo lo spirito con il quale il Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Caroti ha organizzato tre spettacoli nello spazio politico per eccellenza. Una trilogia di eventi di teatro “minimo” nell’allestimento, nel numero di interpreti e nella capienza del luogo scenico ma non certo “minore”: alta è infatti la qualità degli autori e degli interpreti.

“Apriamo alla città il palazzo comunale – ha dichiarato il Presidente Giuseppe Caroti – confidando in un bel riscontro di pubblico anche considerata la bravura delle compagnie coinvolte. Il primo spettacolo è significativamente previsto in occasione della Giornata della Memoria. A esso seguiranno altre due rappresentazioni grazie alle quali i cittadini potranno sedere sugli scranni consiliari invece che nella zona normalmente loro riservata durante le sedute dell’assemblea, dove verrà collocato il palco destinato alla recita degli attori. Devo dire che vivo questa situazione con tutto l’entusiasmo che accompagna sempre ogni iniziativa originale”.

L’assessore alla cultura Camillo Brezzi ha ricordato la coincidenza tra il primo spettacolo previsto e la Giornata della Memoria: “Avremo così modo di ricordare questa data significativa e l’ottima legge che l’ha introdotta. Vorrei aggiungere, a proposito di leggi, che ho sottoscritto anch’io il documento redatto da professori di discipline storiche che chiede al Ministro Mastella di non dare corso al suo progetto normativo dove sono contenute disposizioni punitive nei confronti di chi nega la Shoah. Non può essere la minaccia del carcere l’elemento determinante per fare entrare nelle corde di un popolo la cultura della tolleranza. Piuttosto serve il coinvolgimento delle scuole, come facciamo con questo spettacolo in Consiglio Comunale, e non solo, riservato la mattina proprio agli studenti delle superiori”.

Si comincia venerdì 26 gennaio con “Lo zio Arturo”, alle 11 per gli studenti delle scuole superiori, alle 21 per il pubblico, del drammaturgo israeliano Daniel Horowitz, prodotto dalla compagnia locale Diesis Teatrango: la didascalia dello spettacolo è fra tragedia e humour: “… ma come si fa a finire con le proprie gambe dentro le camere a gas?” Sono le voci, i personaggi e l’orrore di Auschwitz a diventare protagonisti.
Sabato 17 febbraio alle 21 sarà la volta di “Grogrè” di e con Marco Zannoni. Il grosgrain è un nastro di seta e cotone usato in sartoria ma nel vernacolo toscano diventa “grogrè”. Questo brillante spettacolo rievoca “Le sorelle Materassi” di Aldo Palazzeschi, con il protagonista che si sdoppia interpretando due sorelle ancora illibate a seguito di un voto e che vedono invece irrompere nelle loro vite un giovane attore che attraverso il suo fascino è alla ricerca di un po’ di fama a buon mercato. Una produzione dell’associazione teatrale NarrArti.
Martedì 13 marzo, infine, alle 11 per gli studenti delle scuole superiori, alle 21 per il pubblico, la “Apologia di Socrate” di Platone, ridotta e adattata per il teatro da Claudio Carini. Una produzione di Fortemaggiore Teatro Stabile d’innovazione. La celebre vicenda del processo a Socrate raccontata da Claudio Carini viene rappresentata in una sala consiliare, luogo altamente simbolico per la storia di un personaggio che incrocia i suoi destini con quelli della democrazia ateniese, filosofia fondante, se vogliamo, delle nostre stesse aule consiliari. Un Socrate irridente, caustico, che dietro una maschera di finta ingenuità, nasconde un personaggio dirompente per qualunque struttura sociale.

I prezzi:
“Lo Zio Arturo”: ingresso a invito per gli studenti al mattino, 8 euro per il pubblico la sera
“Grogrè”: 11 euro per il pubblico la sera
“Apologia di Socrate”: 6 euro per gli studenti al mattino, 11 euro per il pubblico la sera

I biglietti si potranno prenotare presso l’Ufficio Teatro del Comune di Arezzo o presso l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale ovvero acquistare presso il Consiglio stesso prima degli spettacoli. La capienza dell’aula è prevista in 75 posti.