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Una lobby aretina per la sanità

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Una lobby aretina per la sanità

AREZZO – Dichiarazione del Presidente della Commissione Sanità Luciano Ralli (Margherita) : <<La sanità aretina è ultimamente salita agli onori delle cronache per tutta una serie di aspetti che hanno evidenziato segni di disagio nel mondo della sanità locale: dalla proclamazione dello sciopero aziendale (seppur rientrato all’ultimo momento) alle polemiche sui tagli alla guardia medica, dalle interrogazioni di consiglieri regionali sulle liste di attesa per esami diagnostici alle polemiche non velate di partiti che pure sorreggono la maggioranza di centrosinistra in regione Toscana.
Merito della Giunta Fanfani è stato certamente quello di aver riattivato dopo anni la Conferenza provinciale dei Sindaci che ha concordato con l’assessore regionale Rossi la predisposizione di un PAL per i prossimi tre anni, le linee guida per le politiche sanitarie locali del triennio a venire. Ma il PAL non è sufficiente. Infatti, mentre la conferenza lavora a questo importante strumento che riguarda il futuro, nell’immediato potrebbero esserci novità poco favorevoli e che rischiano di vanificare ogni dichiarazione di intenti.
In questi mesi la Regione Toscana ha portato avanti con determinazione processi di razionalizzazione che, seppur necessari per mantenere il Sistema Sanitario Toscano compatibile con il bilancio regionale, complessivamente penalizzano la nostra Provincia: riduzione posti letto ospedalieri senza contemporanei investimenti nel territorio, tagli alla guardia medica, riorganizzazione dell’Emergenza 118 con riduzione delle ambulanze con medico a bordo senza preventivi investimenti con automediche e infermieri. Inoltre sono sotto gli occhi di tutti promesse non mantenute come il nuovo Pronto Soccorso del S. Donato o la Stroke Unit. All’orizzonte, un’unica Azienda Sanitaria di Area Vasta del Sud della Toscana con al centro il Policlinico di Siena.
È evidente che il PAL non basta, stando così le cose: la sua elaborazione va accompagnata a un confronto politico serrato con la Regione stessa, non più rinviabile e di ben altro tenore rispetto all’attuale dal quale emergano con chiarezza impegni di spesa pari a quelli accantonati per le altre province toscane. Come hanno manifestato tramite la straordinaria azione, mai abbastanza sottolineata, del CALCIT gli aretini hanno dimostrato incredibile generosità e attaccamento al proprio Ospedale. Ora la Regione deve rispondere e la Politica fare la propria parte.
Questo confronto serrato con la Regione dovrebbe vedere in campo non solo il Sindaco di Arezzo ma una vera e propria lobby aretina per la sanità. Questa è la terra del Presidente della Commissione sanità della Regione Toscana, Fabio Roggiolani, del capo della segreteria tecnica del Ministro della Sanità Monica Bettoni, di numerosi Consiglieri regionali di maggioranza e di minoranza. Su questo tema non escluderei il coinvolgimento di esponenti politici del centrodestra considerando per esempio che sia la Angiolini che Bianconi si sono sempre espressi in tal senso e il loro attaccamento alla città è notorio e che anche la commissione consiliare comunale da me presieduta ha approvato più volte documenti all’unanimità.
La politica aretina deve infine riflettere se sia ancora sostenibile che i quadri dirigenziali dell’Azienda Sanitaria Locale non annoverino alcun aretino. L’Ospedale di Arezzo ha già oggi molti stimati medici, grandi professionisti, alcuni vere e proprie punte di eccellenza nella loro specializzazione. Ove necessario è giusto cercare di portare al S. Donato i migliori clinici (medici e chirurghi) reperibili in tutto il territorio italiano ma non nominare alcun aretino nella Direzione Amministrativa della Azienda Sanitaria è una cosa che reputo, senza mezzi termini, un’autentica offesa alla nostra città. I politici che hanno a cuore Arezzo devono ora battere un colpo.>>