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10mila visitatori: la Minerva conserva il suo fascino

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10mila visitatori: la Minerva conserva il suo fascino

La Minerva conserva il suo fascino. Oltre 10.000 visitatori. Tra gli “ultimi” un gruppo di dipendenti di Intesa San Paolo che, ad Arezzo, per un convegno sindacale nazionale della Fisac, hanno potuto visitare la mostra anche “fuori orario” e che per questa disponibilità hanno inviato una lettera di ringraziamento al Comune ed al Cps.
“La mostra – ricorda l’assessore alla cultura, Camillo Brezzi – ha superato di slancio i 10.000 visitatori in questi primi tre mesi grazie a un allestimento di alto livello e a una collocazione strategica a ridosso di Piazza Grande e agli altri luoghi di interesse turistico e culturale della città. Ma soprattutto grazie alla qualità dei “pezzi” in esposizione che consentono un raffronto ed una riflessione su diverse interpretazioni della Minerva”.
Ad incentivare ulteriormente l’afflusso alla mostra, è recentemente intervenuto anche un accordo tra i Comuni di Arezzo e Cortona che permette di visitare la mostra della Minerva e “I Capolavori Etruschi dell’Ermitage” con biglietto unico scontato a 11 euro.
L’esposizione del bronzo della Minerva, restaurato grazie a un intervento durato 8 anni, proseguirà fino al 6 gennaio nella Sala Vasari della ex Corte di Assise in piazza del Praticino. È allo studio una proroga per consentire alla Minerva di restare nella nostra città, luogo di ritrovamento di questo capolavoro nel 1541, acquistato dal granduca Cosimo I che lo espose a partire dal 1558 nel suo scrittoio di Palazzo Vecchio e conservato attualmente al Museo Archeologico di Firenze.
La mostra si articola in tre sezioni principali: nella prima è illustrata la Minerva di Arezzo, a cui sono affiancate altre opere del tipo dell’Atena Vescovali; nella seconda viene illustrato il contesto di rinvenimento della Minerva e sono esposti mosaici, affreschi e bronzetti dell’area di San Lorenzo, in antico interessata da una lussuosa domus, mentre nella terza viene presentato il complesso intervento di restauro che ha permesso l’affascinante rilettura del bronzo antico. Una sezione a parte è destinata, infine, alla ricostruzione evocativa dello scrittoio di Calliope a Palazzo Vecchio, dove la Minerva fu collocata da Cosimo I.