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8 marzo: ‘meno mimose, più servizi’

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8 marzo: ‘meno mimose, più servizi’

AREZZO – Filtea, la federazione Cgil del tessile abbigliamento. Quella a maggiore rappresentanza femminile. “E nelle fabbriche – commenta il segretario Alessandro Mugnai – registriamo una sempre maggiore difficoltà delle lavoratrici ad avere accesso ai servizi per l’infanzia. Le situazioni sono ovviamente diverse da comune a comune. Ma gli elementi unificanti sono due: la domanda è costantemente superiore all’offerta ed il costo incide sempre di più nei bilanci familiari. Tanto che operaie ed impiegate sono spesso costrette a fare ricorso al part time – spesso negato – vedendosi letteralmente sfumare il loro stipendio per il pagamento di questi servizi”.
Dal Rapporto ISFOL risulta, per esempio, che una donna su 8 (il 13,5%) abbandona l’occupazione alla nascita del primo figlio e solo il 2,5% riprende il lavoro dopo la nascita.
Alla base di questa difficoltà stanno soprattutto i problemi legati alla conciliazione fra tempi del lavoro e impegno familiare. La divisione dei ruoli in famiglia è ancora rigida e la rete dei servizi sociali non è sufficiente. In Italia, infatti, la spesa sociale, in particolare per la famiglia e i figli, è più bassa che nel resto dell’Europa, mentre le reti familiari si vanno progressivamente indebolendo. Sul lavoro c’è un ridotto uso del part-time e delle flessibilità in favore delle lavoratrici e i congedi parentali sono usati in larghissima parte dalle sole donne.
Inoltre si sviluppa sempre di più il fenomeno delle donne che si devono occupare del loro lavoro in fabbrica e poi non solo dei figli ma anche dei genitori o dei suoceri qualora questi non siano più autosufficienti e rispetto questi fenomeni non si nota una coerente copertura nei nostri territori.
Per la Filtea Cgil, quindi, il tema di questo 8 marzo è la rete dei servizi sociali ed educativi per le donne che lavorano. “Siamo consapevoli delle difficoltà della finanza locale – conclude Mugnai. Ma quello che chiediamo, sulla base della forte pressione che viene dalle fabbriche a prevalente manodopera femminile, è che i servizi sociali, in modo particolare quelli per la famiglia, siano le priorità dei bilanci che i consigli comunali stanno esaminando in questi giorni. E che questo tema sia affrontato anche nella campagna elettorale in corso: vorremmo conoscere gli impegni che intendono assumere i candidati”.