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Ad Arezzo il premio nazionale ‘Generazioni’

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Ad Arezzo il premio nazionale ‘Generazioni’

AREZZO – Una notte: quella del 12 aprile 1944. E dopo sessanta anni i ricordi dei protagonisti di allora diventano patrimonio dei ragazzi della scuola elementare Pio Borri di Arezzo e della scuola media Dovizi di Bibbiena. Passano altri 3 anni e stavolta sono questi studenti e le loro ex insegnanti a verificare cosa rimane della memoria.

Un progetto didattico sostenuto dallo Spi Cgil di Arezzo che ha vinto il Premio nazionale “Generazioni” e che si appresta a diventare un libro pubblicato dalla casa editrice Liberetà.
“Più volte ci siamo occupati della trasmissione della memoria – afferma Adriana Sensi, segretaria provinciale dello Spi Cgil. Stavolta abbiamo fatto qualcosa di più e cioè abbiamo verificato cosa resta nei ragazzi, dopo alcuni anni, degli incontri con i protagonisti della Resistenza”.
La data del 12 aprile 1944 non è casuale. E’ la vigilia della strage del Moscaio, una piccola località di Bibbiena. La gente si prepara ad andare tranquillamente a letto. Una donna è giunta in paese ed ha raccontato una strana storia sui tedeschi che forse starebbero per arrivare in paese. Gli uomini l’hanno ascoltata e sono rimasti a veglia ancora un po’ per vedere cosa poteva accadere. Ma non accade nulla. Il sole è tramontato da tempo e tutti vanno a letto. Sarà l’ultima notte di vita per Angiolo Falsetti, Antonio Fatucchi, Assuero Giannini, Vittorio Giannini, Dino Giovannini, Bruno Giovannini, Agostino Piantini, Agostino Giovannini, Arturo Nassini. Sarà anche l’ultima notte di infanzia serena per i bambini che da adulti racconteranno poi i loro ricordi agli alunni della scuola Dovizi di Bibbiena: Giuseppe Giannini, Lambertina Giannini, Giuseppe Giannini, Piero Pieri, Divia Giovannini.
In quella notte, e qui le storie sono quelle raccontate ai bambini della scuola elementare Pio Borri di Arezzo, anche Luisa Ballocci va a letto nella sua casa da sfollata a Pergine. Ha solo 10 anni ma la mattina dopo dovrà di nuovo mettersi in cammino e portare in Pratomagno messaggi ai partigiani: tra loro c’è suo fratello. E stremato dalle privazioni si corica anche Mario Bernardini. Lui non è un bambino. La sua è un’altra storia di infanzia e gioventù in guerra: militare a 17 anni è rinchiuso in un campo di concentramento in Germania. Non sa che i russi si stanno avvicinando. Pensa solo ad una cosa: rimanere vivo.
I progetti didattici realizzati nella scuola media Dovizi di Bibbiena e nella scuola elementare Pio Borri di Arezzo sono stati delle insegnanti Maria Vittoria Borri, Tiziana Causarano, Rossella Furieri, Alessandra Mucci, Giulia Travi e Rosa Vetta. Per lo Spi di Arezzo hanno collaborato Adriana Sensi e Italo Galestri.
Il progetto editoriale e la redazione dei testi sono stati curati da Claudio Repek e Antonella Bacciarelli.
“Alla base del premio Generazioni – conclude Adriana Sensi – c’è la convinzione che il presente è solo un punto di un continuo processo dove nessuno, giovani, adulti, anziani, sanno chi incontreranno e dove arriveranno. Quindi niente nostalgia o esaltazione del tempo passato, ma una lettura critica dei fatti, degli avvenimenti, delle storie di vita che ci hanno portato ad oggi, effettuata attraverso il dialogo e l’incontro tra generazioni”.