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Afghanistan, nuova giornata di sangue: 8 morti

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KABUL – Non si ferma la scia di sangue in Afghanistan. Dopo i due attacchi che fra sabato e domenica hanno colpito i militari italiani, un attentato suicida contro le forze tedesche della Nato ha provocato oggi vicino Kunduz, nella parte settentrionale del Paese, la morte di due militari tedeschi e di cinque bambini. Altri due soldati tedeschi sono rimasti feriti nell'attentato.

A Kabul, invece, a finire nel mirino dei Talebani è stata una cooperante della ong 'Serve' di nazionalità sudafricana. La donna è stata uccisa da due killer in moto mentre si recava nel suo ufficio nella parte occidentale della capitale afgana. ''E' stata castigata – ha detto uno dei portavoce dei militanti islamici – perché predicava il cristianesimo in Afghanistan''.

E mentre la Nato rivendica l'uccisione di 20 presunti talebani, in un'operazione durata quasi due giorni nella provincia di Wardak, una sessantina di chilometri a ovest della capitale afghana, il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini (nella foto) ribadisce il suo 'no' a un dialogo con i militanti islamici. Per il titolare della Farnesina, più incline a colloqui sul modello di quello che ''gli egiziani hanno fatto con Hamas'' per negoziare una tregua con Israele, le prime aperture avviate dal governo di Kabul nei confronti dei Talebani ''non hanno portato a risultati'', anche perché ''i talebani non hanno alcun interesse a sostenere Karzai (presidente afgano ndr) e la coalizione occidentale''.

No dunque a negoziati ''che li portino a essere attori legittimati'', ma no anche all'invio di altri soldati in Afghanistan (ipotesi invece sostenuta dal ministro della Difesa Ignazio La Russa). ''Non è la soluzione giusta'' sostiene Frattini, oggi in visita lampo in Pakistan per sostenere il processo di riforme democratiche avviate nel Paese.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign