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Al via il piano per lo svilupppo rurale in Provincia di Arezzo

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Al via il piano per lo svilupppo rurale in Provincia di Arezzo

Il nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 prende avvio in un momento di generalizzata sofferenza per il comparto agricolo. Dall’ultimo rapporto sull’economia agricola regionale, relativo agli anni 2006-2007, emerge un incremento del valore aggiunto del settore agricolo molto ridotto (+0,3%) e inferiore a quello complessivo dell’economia toscana, che pure non brilla (+1,4 %). Risultato dovuto sia alla riduzione degli ordinativi esteri e dei consumi interni, sia all’aumento generalizzato e considerevole dei costi energetici e di approvvigionamento di mezzi di produzione (carburante, concimi ecc). Il tutto non compensato dagli incrementi delle produzioni e dei prezzi alla produzione che non superano complessivamente il +1,4 e il +4,4 percento, con l’eccezione del comparto cerealicolo (+ 17,9 % nelle quantità prodotte e +27,7% nei prezzi).
In questo scenario è in corso l’attuazione della prima fase del Piano di Sviluppo Rurale relativo al periodo 2007 – 2013, un piano che in Toscana programma una spesa pubblica di 839 milioni di euro, 109 in più (+15%) rispetto al precedente Piano 2000-2006. "Per il primo triennio – ha spiegato Roberto Vasai, assessore provinciale all’Agricoltura, nel corso di una conferenza stampa per illustrare le possibilità di accesso ai finanziamenti – in provincia di Arezzo, Comunità Montane comprese, sono previsti fondi pubblici per il cofinanziamento delle iniziative ammissibili per oltre 45 milioni di euro che si prevede genereranno un investimento complessivo di circa 80 milioni di euro.
Il governo regionale ha infatti deciso di suddividere l’assegnazione delle risorse relative al periodo di programmazione, destinando solo quelle fino al 2010, data in cui sarà possibile prevedere aggiustamenti per il periodo 2011/2013 anche in relazione alle esigenze e alle performance di spesa di ciascun territorio". L’assessore Vasai ha tenuto a sottolineare che la risposta degli imprenditori agricoli della provincia di Arezzo alla prima fase (2007/08) è andata ben al di là delle aspettative e ha fugato i timori della vigilia sulle potenzialità progettuali del territorio. "Se in tutta la Toscana – ha detto Vasai – sono state presentate oltre 9000 domande, nella sola Provincia di Arezzo sono più di 1200 con una richiesta di oltre 25 milioni di euro di contributi in cofinanziamento, alle quali si sommano altre 647 domande presentate presso le Comunità Montane per un complessivo parco progetti di sviluppo rurale proposti da privati di 47 milioni di euro che abbraccia l’intero territorio provinciale. Ma il 50% circa dei finanziamenti sono ancora disponibili per future progettualità". Nel territorio aretino, escluso le comunità montane, i settori con maggiore risposta da parte degli agricoltori sono stati i nuovi insediamenti di giovani in agricoltura con oltre 170 richieste (ad oggi si prevede di poterne soddisfare circa il 50%), l’ammodernamento delle aziende agricole con 300 richieste per 13 milioni di euro, l’accrescimento del rendimento del settore forestale con 34 richieste per 1,2 milioni di euro e la diversificazione delle attività del settore agricolo con 20 richieste per 800 mila euro. "E’ importante sottolineare – dice ancora Roberto Vasai – la risposta che ha avuto la misura finalizzata ai nuovi insediamenti dei giovani nel settore agricolo, sicuramente l’aspetto più interessante per le prospettive dell’agricoltura del futuro e per le necessità di ricambio generazionale in agricoltura. Il premio deve essere reinvestito in azienda per almeno i 2/3 dell’importo, e avranno priorità gli insediamenti proposti da giovani già nel settore come coadiuvanti familiari o lavoratori agricoli e in possesso di titoli di studio specifici. Questi dati dimostrano complessivamente una buona vitalità del settore agricolo e la volontà degli imprenditori del settore di confrontarsi con il mercato e con le sfide che il difficile momento impone". Il Piano di Sviluppo Rurale procede quindi con le successive fasi attuative che prevedono, tra l’altro, il completamento delle domande e l’emissione degli atti di assegnazione ai beneficiari che rientrano nelle disponibilità finanziarie, e a tale proposito è importante ricordare che la prossima scadenza per la presentazione di nuove domande è prevista entro fine anno.
Ad oggi, i criteri di priorità per la selezione delle domande di finanziamento sono quelli previsti dalla normativa Regionale, ma è prevista la possibilità, entro settembre prossimo, di approvare un Piano Locale di Sviluppo Rurale a livello provinciale. "Il nostro obiettivo – dice ancora Vasai – è quello di approvarlo definitivamente per incidere , nei limiti imposti dalle norme sovraordinate, sin dalla prossima scadenza integrando e rafforzando così le scelte regionali con ulteriori priorità specifiche per la nostra provincia, privilegiando questioni quali il miglioramento della qualità dei prodotti, la riduzione dei costi di produzione, la multifunzionalità agricola, l’accorciamento delle filiere di produzione e favorendo il rapporto diretto consumatore-produttore, l’incremento dell’occupazione e la sicurezza sul lavoro".
A conclusione dell’incontro, l’assessore Vasai ha tenuto a ricordare un altro importante risultato raggiunto, anche a seguito delle critiche sollevate con forza nei confronti della individuazione dei territori prioritari e in particolare dei poli urbani. "Nella conferenza Stato-Regioni del 10 luglio scorso è stata prevista la possibilità di una revisione del Piano Strategico Nazionale per quanto riguarda il divieto di partecipazione ai finanziamenti agricoli (misura 311) per le aziende nei territori dei comuni capoluogo di provincia e quindi, nel nostro caso, del Comune di Arezzo, classificato tutto come polo urbano, ma caratterizzato invece da ampi territori rurali. Per rendere effettiva questa opportunità è ora necessario lavorare con gli uffici regionali per recuperare la parte rurale del territorio del comune capoluogo, garantendo così a tali aziende tutte le opportunità disposte dalle misure del Piano" conclude Vasai.