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Alcolici, repressione e vocazione turistica

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Alcolici, repressione e vocazione turistica

AREZZO – In risposta alle sollecitazioni del Sindaco ed alla paventata possibilità di riduzioni drastiche nell’orario di vendita degli alcolici, gli imprenditori della somministrazione aderenti alla Fipe (Federazione Italiana Pubblici esercizi)-Confcommercio reagiscono sottolineando la peculiarità della loro attività, confermando la tradizionale totale collaborazione con le Istituzioni nella prevenzione di ogni fenomeno di illegalità e disordine sociale, ma lamentando, al tempo stesso, l’inopportunità di azioni e toni da “proibizionismo”, con i quali (la storia e l’esperienza lo dimostrano) non è mai stato raggiunto nessun risultato positivo concreto.

Il ruolo svolto dagli esercizi pubblici – quelli che agiscono con professionalità e competenze e nel rispetto delle regole – è insostituibile per la città soprattutto con l’arrivo della bella stagione.

Anche per questo motivo si dovrebbero potenziare i controlli verso tutta una serie di strutture che, per la propria natura, sfuggono agli schemi tradizionali ma che sono luoghi privilegiati di consumo e vendita di alcolici, spesso nel disprezzo di ogni regola (vedi Phone center).

Può darsi che esistano anche all’interno della categoria “pecore nere” che non rispettano le regole, e la categoria si impegna a svolgere dall’interno una seria azione di sensibilizzazione e, se necessario, di esclusione, ma si chiede con la stessa forza un impegno da parte dell’amministrazione in queste direzioni:
• controlli più serrati ed effettivi sul rispetto degli orari di apertura e chiusura di tutti gli esercizi
• controlli sul rispetto dell’ordinanza sul divieto di asporto
• controlli diretti in maniera particolare ai Phone center, che vendono alcolici a prezzi stracciati e in maniera indiscriminata
• maggior presenza “visibile” delle forze dell’ordine

A fronte di questo la categoria, oltre alla garanzia della nota professionalità e di rispetto delle regole, si rende disponibile fin da ora per la promozione di azioni di sensibilizzazione e di contrasto al fenomeno dell’alcolismo, a patto che siano azioni “educative” rivolte ad esempio ai giovani delle scuole.

La Fipe, tra l’altro, attraverso strutture interne quali per esempio il Sindacato Locali da Ballo, è già attiva da anni in questo campo con una proficua collaborazione con la ASL 8 di Arezzo ed il Sert, con azioni che fino ad ora si sono sviluppate soprattutto nelle discoteche ma che potrebbero essere proficuamente svolte in ogni altro tipo di attività di somministrazione.

Più in generale, i gestori dei pubblici esercizi sono consapevoli che tutte le questioni relative alla disciplina della loro attività si inseriscono a pieno titolo nel dibattito relativo alla costruzione dell’accoglienza e della vocazione turistica della città. Per questo motivo, auspicano che l’Amministrazione Comunale di Arezzo adotti, in particolare in materia di orari di apertura estiva dei pubblici esercizi, un modello normativo ispirato ai criteri della massima funzionalità e fruibilità per residenti e turisti, quale, per esempio, quello vigente nel comune di Cortona, dove dal 1° luglio fino al 31 ottobre di ogni anno l’apertura dei locali è consentita fino alle ore 3 nei giorni di venerdì, sabato e prefestivi e la vendita per asporto delle bevande è vietata soltanto dopo le ore 1.

Del resto, la risposta ai numerosi eventi promossi dalla Confcommercio in collaborazione con l’Amministrazione Comunale per la valorizzazione del territorio e delle sue attività economiche, dimostra che la nostra non è una città, come qualcuno sostiene, chiusa e poco vivace. Al contrario, la nostra è una città viva ed estremamente reattiva, se stimolata con eventi e iniziative di grande qualità.

Per questo, secondo la Fipe e Confcommercio di Arezzo, la strada giusta è quella di stimolare il territorio affinché si apra alla migliore accoglienza e alla vocazione turistica piuttosto che quella del proibizionismo e della repressione.