Home Politica “Antenna di Via Anconetana: un atto di arroganza e di sfida”

“Antenna di Via Anconetana: un atto di arroganza e di sfida”

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"Nonostante l’Amministrazione Comunale e Telecom si fossero dati appuntamento per il dopo ferragosto per verificare la possibilità di soluzioni alternative al posizionamento delle due antenne di Via Cagli e di Via Anconetana, la società telefonica ha comunque provveduto a far posare il palo in quest’ultima strada cogliendo di sorpresa tutti.
Purtroppo, al momento in cui scrivo, i lavori stanno proseguendo con la predisposizione della posa dei cavi, con l’evidente intenzione da parte della società telefonica di terminare al più presto l’allestimento dell’antenna e di mettere di fronte al fatto compiuto i cittadini e l’amministrazione comunale.
È un atto di arroganza, di sfida, di contrapposizione, portato avanti dalla Telecom, la quale si fa forte del Decreto Legislativo Gasparri, un decreto che fa a pezzi l’autonomia delle amministrazioni locali in materia di governo del proprio territorio, consentendo ai gestori di telefonia di installare antenne dovunque.
Ma già da tempo la giurisprudenza ha invitato più volte Comuni e gestori a una pianificazione concertata in modo da evitare i contenziosi. L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) ha da tempo firmato un protocollo d’intesa con il Ministero delle Comunicazioni che recepisce questa indicazione, stabilendo il principio della concertazione come norma “extra legem”.
Invochiamo allora questo principio al prossimo incontro con Telecom e proponiamo delle alternative. Al riguardo, avevo proprio ieri con precedenti dichiarazioni suggerito due possibili soluzioni tecniche, valevoli sia per il caso delle due antenne contestate che per le altre che seguiranno. Le ribadisco, così come ribadisco la necessità di dotarci al più presto possibile di un regolamento specifico (anche contenuto all’interno del Regolamento Urbanistico in corso di elaborazione) che fissi le condizioni per le possibili localizzazioni di antenne di qualsiasi gestore in modo da minimizzare l’esposizione dei cittadini e dei siti sensibili (scuole, ospedali e strutture assistenziali) ai campi elettromagnetici e nel rispetto dell’assetto del territorio."