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Arriva l’Australiana, pronti 75.000 vaccini contro l’influenza

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Arriva l’Australiana, pronti 75.000 vaccini contro l’influenza

AREZZO – Sono tre i nuovi virus influenzali in arrivo, completamente diversi da quelli dello scorso anno. Per questo motivo quella alle porte è ritenuta dagli esperti dell'Organizzazione Mondiale di Sanità e dell'Istituto Superiore di Sanità, una stagione più pesante per quanto riguarda la possibilità di diffusione del virus e il rischio di ammalarsi. Che fare di fronte a quella che si profila come una epidemia? Vaccinarsi. Soprattutto gli anziani e le cosiddette categorie a rischio.
E così anche quest’anno ritorna puntuale come sempre l’appuntamento con la vaccinazione antinfluenzale. La Ausl 8 da il via a questa massiccia operazione il tre novembre. La parola d'ordine è vaccinarsi, senza allarmismi ed obblighi, ma come semplice ed importante precauzione per scongiurare altri problemi.
In Italia l'influenza stagionale causa ogni anno 8.000 decessi in eccesso, di cui 1.000 per polmonite ed influenza, e 7.000 per altre cause. L'84% di questi riguardano persone di età superiore ai 65 anni.

Tutti i numeri della campagna
La Regione Toscana si è "attrezzata" acquistando un milione di vaccini, il 15% in più rispetto allo scorso anno ed anche la nostra provincia beneficerà del maggior numero di dosi: sono, infatti, 75.000 i vaccini pronti per la distribuzione. L’anno passato sono state fatte 69.400 vaccinazioni, con una adesione del 70,8% tra gli ultra 65-enni, con punte sino al 75% nella zona Valdichiana ed in Casentino.

Si inizia a novembre
L'avvio della campagna di vaccinazione è stato fissato al 3 novembre, per avere il massimo della protezione immunitaria quando si prevede che si verifichi il picco stagionale della malattia, tra i mesi di gennaio e febbraio.

A chi rivolgersi
I cittadini che rientrano tra le categorie a rischio e tutti coloro che abbiano almeno 65 anni di età, potranno liberamente e gratuitamente recarsi presso gli studi del proprio medico curante o presso i centri vaccinazione dei Distretti o dell'Igiene Pubblica. Ad ogni medico sarà consegnata una quantità di vaccini rapportata alla popolazione a rischio assistita. Coloro che sceglieranno di vaccinarsi nelle sedi Ausl, se di età inferiore ai 65 anni, dovranno presentare un certificato medico attestante la patologia o idonea documentazione circa l'appartenenza alla categoria a rischio.
Gli orari e gli indirizzi dei punti vaccinali della Ausl verranno indicati sui manifesti affissi presso tutti i centri sanitari e socio-sanitari ed i Comuni. Ci si può rivolgere anche all'ufficio informazioni, al numero 0575.254000 (dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 13.30 – martedì, mercoledì e giovedì anche pomeriggio: dalle 15.00 alle 18.00).

Le categorie a rischio
Sono definite categorie a rischio le persone da 65 anni in su (i nati nel 1943 e anni precedenti), bambini (di età superiore a 6 mesi), ragazzi ed adulti affetti da una serie di patologie a rischio, bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza, i ricoverati presso istituti per lungodegenti, medici e personale sanitario di assistenza, familiari di soggetti ad alto rischio, persone che per motivi di lavoro sono a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani, persone addette a servizi pubblici di primario interesse collettivo.
Nonostante le restrizioni ministeriali – che limitano l'offerta di vaccinazione gratuita alle sole forze di polizia ed ai vigili del fuoco – la Regione Toscana ha deciso di ampliare e mantenere l'offerta attiva anche per altre categorie: forze armate, addetti alle poste e telecomunicazioni, volontari dei servizi sanitari di emergenza, personale di assistenza nelle case di riposo, personale degli asili nido, delle scuole dell'infanzia e dell'obbligo.
Per coloro che non sono in grado di recarsi presso il proprio medico o presso la Ausl, è prevista la vaccinazione domiciliare: sarà il medico di famiglia in questo caso ad intervenire, su chiamata dell’utente.

Accompagnare ai vaccini altre azioni
"La vaccinazione antinfluenzale rappresenta un mezzo efficace per prevenire malattia e complicanze – afferma il direttore generale della Ausl Monica Calamai – ma ci sono anche altre misure di protezione personale utili a ridurre la trasmissione del virus che sarebbe bene adottare. Tra queste, una buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o si tossisce) e il lavaggio delle mani. Si tratta di due interventi semplici ed economici, spesso sottovalutati, ma che – secondo l'OMS – sono misure molto efficaci per il controllo e la diffusione delle infezioni.”

Vitamina "D" per prevenire l’osteporosi
Assieme al vaccino antinfluenzale, si rinnova anche la campagna di prevenzione dell'osteoporosi. Contemporaneamente al vaccino contro l'influenza, sarà distribuita anche una dose di vitamina D (due fiale da assumere per via orale a distanza di sei mesi l'una dall'altra). Questa vitamina è essenziale per l'assorbimento del calcio, per il suo deposito nelle ossa, ma anche per il mantenimento del tono muscolare che costituisce un fattore importante nella prevenzione delle cadute e di tante fratture fra gli anziani.

C'e' anche la vaccinazione antipneumococcica
Sempre in concomitanza con la vaccinazione antinfluenzale, la Regione Toscana offre gratuitamente anche la vaccinazione antipneumococcica ai soggetti al di sopra dei 65 anni di età, che presentino uno dei seguenti fattori di rischio: cardiopatie gravi scompensate, broncopneumopatie croniche ostruttive, diabete mellito in precario compenso metabolico, epatopatie croniche, insufficienza renale cronica, immunodeficienze, soggetti ospiti di comunità, malattie croniche del sistema emopoietico, asplenia anatomica o funzionale in soggetti di qualsiasi età. Questa vaccinazione – che viene effettuata ogni cinque anni – è particolarmente indicata per gli ospiti delle strutture residenziali per anziani. Ovviamente, riguardo l'opportunità o meno di questa ulteriore vaccinazione, è bene parlarne con il proprio medico di famiglia.