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Atam-Lfi: operazione al servizio dei cittadini

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Atam-Lfi: operazione al servizio dei cittadini

AREZZO – Operazione Atam – Lfi. La spiegano i Presidenti Francesco Falsini ed Ezio Bartolini: “in primo luogo realizzerà una serie di sinergie che permetteranno di organizzare al meglio il personale, di intervenire in modo concreto sulla sovrapposizioni dei servizi e di riconvertire i chilometri risparmiati su altre zone dove l’offerta risulta carente rispetto alla domanda. L’unione garantirà altresì una maggiore forza sia per le future gare sia per l’eventuali aggregazioni con le altre società della Toscana del sud”.
Un’operazione che, tra l’altro, consentirà al Comune di Arezzo di recuperare 1.500.000 euro che potranno essere destinati ad interventi per mobilità e infrastrutture. E che non determinerà quei problemi che nelle ultime settimane sono stati ripetutamente evidenziati, spesso e volentieri in modo strumentale.
“Non è vero che i posti di lavoro sono a rischio – ribadiscono Bartolini e Falsini. Infatti a tutti i dipendenti sarà conservato il posto di lavoro. Non ci saranno trasferimenti o spostamenti di residenza in provincia o addirittura fuori di essa. E’ poi assolutamente falsa l’ipotesi di una riduzione drastica dei servizi: quelli che Atam e Lfi svolgono sono decisi dal Comune e dalla Provincia. E’ stato così fino ad oggi e lo sarà anche domani dopo le prossime gare”.
L’unificazione non è quindi un metodo per andare indietro ma per andare avanti sulla quantità e sulla qualità del servizio di trasporto pubblico locale: “concordiamo sulla effettiva necessità di una serie di investimenti per incentivare l’uso del mezzo pubblico: corsie preferenziali, semafori intelligenti, parcheggi scambiatori, nonché una nuova rete di servizi che tenga conto dei notevoli cambiamenti che ha subito la città”. Quanto ai problemi dell’officina, questi non possono essere risolti aprendo il servizio di manutenzione anche a clienti esterni mantenendo contemporaneamente il contratto nazionale degli autoferrotranvieri, pena l’assoluta impossibilità di essere competitiva con le officine private. Il problema si risolve solo esternalizzando tale servizio. Falsini e Bartolini affrontano poi il tema del corrispettivo per l’acquisto del ramo Tpl Atam: “è necessario chiarire che questo è il risultato di una analisi attenta che tiene conto del valore di tutte le poste attive e passive. La valutazione è stata effettuata da professionisti che godono della stima della comunità aretina”.
Per quanto riguarda le tariffe va precisato che, nel contratto di servizio tra Provincia ed Etruria Mobilità, è previsto un loro adeguamento annuale legato all’inflazione e comunque qualsiasi aumento deve essere approvato dalla Provincia dopo avere sentito un comitato tecnico in cui sono presenti il Comune di Arezzo, la Provincia e i rappresentanti di Etruria Mobilità.
Attualmente il biglietto delle corse urbane gestite dalla Lfi costa 90 centesimi e non è legato al chilometraggio per cui non è vero che l’aumento sarebbe obbligatorio. Falsini e Bartolini precisano poi che il ramo Tpl di Atam non avrebbe potuto essere ceduto nel 2010 a causa delle condizioni economiche in cui versa la stessa Atam. Siamo chiari, questa è stata anche un’operazione di salvataggio.
I due Presidenti affrontano infine la questione della trattativa in corso con i sindacati: “si cerca di fare passare l’immagine di una Lfi rigida, non disposta ad alcuna trattativa, ma se leggiamo i verbali degli incontri, questa è stata l’unica a fare passi in avanti rispetto alle posizioni iniziali. Al contrario il sindacato è rimasto rigido sul “tutto o nulla”. SI è scritto che la differenza media di stipendio tra i dipendenti Atam e quelli Lfi è di 300 euro mensili lordi cosa che non è vera in quanto questa si aggira su 190 euro medi lordi, relativamente al personale viaggiante. Di questa differenza Lfi si è detta disponibile a riconoscerne con assegno riassorbile una congrua parte che si attesta, sempre parlando come media nel personale viaggiante, su 130 euro lordi mensili. Certamente Lfi non può accettare il permanere di una serie di privilegi che limitano la produttività e sono assurdi per una moderna struttura aziendale. Per quanto riguarda infine l’affermazione che Atam è stata venduta ad una società piena di debiti, si rileva che Lfi è fra le migliori società del settore sia strutturalmente che patrimonialmente e finanziariamente e che vanta degli indici patrimoniali di assoluta garanzia per i terzi”, che qualsiasi analista contabile e finanziario può verificare.