PECHINO – ''Non sono in forma, alle Olimpiadi non si inventa niente''. Andrew Howe fuori dalla finale olimpica del salto in lungo. L'azzurro, vicecampione mondiale, non va oltre un deludente 7,81 in qualificazione. I suoi Giochi finiscono dopo 3 salti. ''E' dura riprendere dopo un mese di stop. Nell'atletica non si inventa niente'', dice ai microfoni della Rai. ''Se il fisico non c'è, non c'è. Sono arrivato senza la forma. Non sono arrivato con le condizioni giuste. Non c'entra lo stadio, non c'entra l'atmosfera. Ho perso tutta l'estate, questa doveva essere una gara interregionale nella quale poter sbagliare tutto'', dice ai microfoni della Rai.
Gli infortuni sono anche il risultato di una programmazione discutibile: Howe ha compromesso la preparazione per un guaio muscolare accusato nei 200 metri corsi a giugno in Coppa Europa. ''Mi piace correre, sento il bisogno di fare certe cose. E' stato un errore? A posteriori si può dire, ma serve anche un pò di fortuna in queste situazioni. Se fosse andato tutto liscio, questo magari sarebbe stato un anno splendido. Adesso non è il caso di fare drammi: ho 23 anni, non 40. Speriamo che alle prossime Olimpiadi vada tutto bene''.