Home Nazionale Bush: ‘Ai Giochi in segno di rispetto verso il popolo cinese’

Bush: ‘Ai Giochi in segno di rispetto verso il popolo cinese’

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WASHINGTON – Una delle ragioni della mia presenza ai Giochi di Pechino "è che voglio mostrare il mio rispetto al popolo cinese, e questo è un momento di orgoglio per la Cina", ha spiegato il presidente americano George Bush in un'intervista concessa al Washington Post, a bordo dell'Air Force One che lo portava nel suo viaggio di una settimana in Asia. Il capo della Casa Bianca, oggi arrivato a Seul, parteciperà alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi.
"E' importante coinvolgere i cinesi", ha spiegato Bush, il presidente americano che più ha avuto rapporti con la Cina. Il suo incontro con Hu Jintao sarà il 15esimo con un presidente cinese, nell'ambito del suo quarto viaggio a Pechino. Bush ha detto di aver sempre parlato con schiettezza a Hu dei diritti umani, insistendo sul valore della libertà religiosa e raccontandogli della propria fede. "Il principale obiettivo nelle mie discussioni sulla libertà religiosa è di ricordare a questa nuova generazione di leader che la religione non deve essere temuta ma accolta nelle società", ha affermato il presidente. E alla domanda su come tutto ciò sia stato recepito da Hu, ha risposto: "Penso che ascolti, assolutamente. E' interessato… Assorbe, immagazina, ascolta".
Il capo della Casa Bianca ha invece glissato quando gli è stato chiesto di commentare quello che appare come un giro di vite nella repressione dei dissidenti, in vista delle Olimpiadi. "Sono ipersensibili ad un potenziale attacco terroristico – ha affermato – e spero che, naturalmente, quando avranno messo in funzione la loro sicurezza sapranno tener conto dello spirito dei Giochi e che, se vi sarà provocazione, sappiano gestirla in maniera responsabile, senza violenze".

Prima di partecipare alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi, venerdì, il presidente degli Stati Uniti presenzierà all'inaugurazione della nuova ambasciata americana a Pechino.
Intanto, a tre giorni dall'apertura delle Olimpiadi a Pechino, la procura nazionale spagnola ha aperto un'indagine per presunti crimini contro l'umanità in Tibet nei confronti di 7 alti esponenti civili e militari cinesi. Il giudice Santiago Pedraz ha infatti accolto la denuncia presentata da diversi gruppi filotibetani che accusano Pechino di "attacchi generali e sistematici " contro la popolazione tibetana a partire dalla repressione delle manifestazioni del 10 marzo. Secondo la denuncia presentata da associazioni come 'Comitato di appoggio al Tibet', 'Casa del Tibet' e 'Tubten Wahghen Sherpa Sherpa', la recente repressione in Tibet ha portato a 203 morti, 6mila persone scomparse e mille feriti.