Home Sport Calcio, Matarrese: ‘Rosella Sensi è una dura’

Calcio, Matarrese: ‘Rosella Sensi è una dura’

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MILANO – ''Rosella Sensi è tenera fuori e dura dentro. Il presidente Massimo Moratti è sempre un gran signore, c'è ma non si vede. Adriano Galliani è cambiato, non reagisce più come una volta. E' diventato saggio… Giovanni Cobolli Gigli ha imparato il mestiere: rispetto a quando è entrato, ora è preparato''. Antonio Matarrese, presidente della Lega Calcio, dà i voti ai massimi dirigenti dei club italiani e in un'intervista a Sky Sport24 si sofferma sui numeri 1 di Roma, Inter, Milan, Juventus.

''Fare il presidente di una società di calcio significa essere prigionieri. Le gioie sono poche: non si può vincere sempre e vincono in pochissimi. Per un presidente, però, gestire qualcosa che è legato ad un'intera città è una grande soddisfazione. Ogni tanto si sente dire che un presidente vuole lasciare. Salvo rarissimi casi, però, non succede'', aggiunge. ''E quando leggete i giornali, non ci fate caso. I presidenti sono come i ragazzini…''.

''Claudio Lotito è il più effervescente, è di un'intelligenza immensa, di un'abilità eccezionale'', aggiunge riferendosi al presidente della Lazio.

''L'augurio che mi faccio per il 2009 – dice ancora – è quello di rivedere il presidente Garrone in Lega, di rivedere Zamparini. Ci sono presidenti che vorrei tornassero in Lega, perché vorrei concludere questo progetto di grande rilancio. Quando mi chiedono se voglio andare in federazione, rispondo che la federazione è qui, siamo noi la federazione''.

Matarrese rivendica i risultati raggiunti negli ultimi tempi, con l'introduzione del voto ponderato in Lega. ''Si stava dividendo la A dalla B e io ho detto che se ci fosse stata questa scissione me ne sarei andato. Il consiglio di Lega ha approvato questa distribuzione formale, laddove con il voto ponderato la A pesa il 60% e la B il 40%'', evidenzia. ''A cosa è servito questo? A non parlare più di scissione, questo è il segnale del calcio italiano. Oggi il calcio è qui, il calcio che vibra, che scuote, che crea tormenti, che divide il paese. E' qui, nel rispetto delle altre componenti, della Lega Pro, della Lega Dilettanti, della federazione''. La Figc, dice Matarrese, ''oggi è un istituto che ha cambiato il modo di essere il calcio italiano e i presidenti hanno seguito i miei suggerimenti''.

A chi lo indica come un volto 'vecchio' del pallone, il presidente della Lega risponde: ''Io non dovevo fare carriera, uscirò in punta di piedi come sono entrato, non ho fatto un concorso. Però due anni fa, quando mi hanno chiamato, la gente diceva 'ma parte il campionato?'. E' partito e va lontano. Questa è la Lega, è una Lega che guarda lontano, come deve guardare lontano il nostro Paese, senza avere timore delle difficoltà, noi vogliamo essere d'esempio''.

Articlolo scritto da: Adnkronos