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Caldo e climatizzazione: alcune semplici regole

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Caldo e climatizzazione: alcune semplici regole

AREZZO – Il caldo si combatte facilmente. Ma spesso male e spendendo molto. Cna offre alcuni consigli per farlo nel modo giusto, per la salute e per il bilancio familiare.
“Intanto bisognerebbe tentare di risolvere il problema a monte – commenta Ubaldo Manganelli, Presidente di Cna Impiantisti e Manutentori. Se il livello delle abitazioni fosse buono, si potrebbe fare a meno della climatizzazione in molti casi. Ma per tutte quelle situazioni che lo richiedono, è indispensabile fare scelte consapevoli, acquistando macchinari di buon livello, conoscere le schede tecniche, i consumi, visto i continui aumento dell’energia elettrica, ma soprattutto rivolgersi a centri assistenza qualificati. In provincia di Arezzo sono alcune decine, e riescono a dare alla clientela consulenze altamente professionali e un’assistenza di livello”.
Le “scorciatoie” come acquistare macchine refrigeranti e installarle con il cosiddetto “fai da te” non sono sinonimo di qualità, oltre al fatto che il cliente non ha le necessarie certificazioni previste per legge, che solo un tecnico qualificato può rilasciare, non ha una assistenza adeguata perchè solo i centri assistenza riescono a fornire standard elevati per interventi urgenti grazie all’organizzazione e alla reperibilità.
Una volta sistemato l’impianto a regola d’arte, si pone il problema della sua corretta utilizzazione. “Per cominciare – ricorda Manganelli – non va impostata una temperatura troppo bassa. Generalmente un valore di 25-27 °C è l'ideale ma molto dipende dalla temperatura esterna. Mantenere 5-6 °C di differenza tra temperatura interna ed esterna evita il rischio di shock termici quando si entra o si esce di casa”.
Altra precauzione è non indirizzare il flusso d'aria fredda direttamente sugli occupanti della stanza. Inoltre è necessario provvedere alla pulizia dei filtri o al loro ricambio, secondo le tempistiche indicate da ciascun produttore. Quanto all'uso durante la notte, va tenuto presente che durante il sonno la temperatura corporea diminuisce, quindi è opportuno impostare il climatizzatore su una temperatura non troppo bassa. Ancora meglio sarebbe dotarsi di una macchina dotata dell'apposita funzione "notturna": in questo modo l'unità, non solo opera nel modo più silenzioso ma, ad intervalli ben definiti (in genere di un'ora), aumenta la temperatura impostata di un grado, così da mantenere ottimale il rapporto tra le condizioni ambiente a quelle corporee. Piuttosto che agire sulla temperatura, insomma, è utile intervenire sul grado di umidità. "Infatti il corpo cede calore anche attraverso l'evaporazione; produce cioè vapor d'acqua che viene immesso nell'ambiente circostante. Se il contenuto di umidità nell'aria è elevato, il sudore non evapora, ma rimane sulla cute. E' questo il motivo per cui, anche con temperature non elevatissime, si prova sensazione di disagio e di malessere quando l'umidità relativa è alta". Anche in questo caso è bene però non esagerare: se l'aria è troppo secca, l'evaporazione viene accelerata, causando secchezza delle vie respiratorie e disidratazione. E' la sensazione si avverte, per esempio, quando in inverno siamo in casa con le finestre chiuse e i termosifoni in funzione”.