Sabato 17 ottobre alle ore 10:00 presso il Centro Globalità dei Linguaggi di via dei SS. Quattro a Roma si tiene la presentazione del nuovo anno accademico del Master in globalità dei linguaggi dell´Università Tor Vergata di Roma. Per l’occasione, sarà esposto in mostra un quadro del centro di terapia occupazionale “Tangram” di Rassina.

Alle ore 17:00 si tiene il convegno “Arte e follia”, presenti fra gli altri lo psichiatra Giorgio Antonucci, lo psicologo Piergiorgio Curti, Stefania guerra lisi (ideatrice della disciplina), il prof. del DAMS Maurizio Giuffredi, il prof. del DAMS Gino Stefani e l´artista Silvia Martini, docente presso il master. “L´approccio è quello che rimanda al concetto dell´universalità dell´arte che va oltre il tempo e lo spazio e la diversità dei contesti e degli esseri umani, in un riconoscimento dell´estensione di questo fenomeno nell´arte di vivere secondo il principio di piacere. È così che l´arte diventa auto-terapia – spiega Martini – e l'essere umano un'opera d'arte”.
Nell´occasione Silvia Martini presenterà il premontato del film “Pace in terra, dagli Altai all´Etruria”, un video girato quest´estate durante la manifestazione “Mille splendidi aquiloni” organizzata dall´associazione no-Mad in provincia di Arezzo, tra Casentino e Val di Chiana. Il film è curato dalla Rossellini Production di Roma con la supervisione di Renzo Rossellini. “Si sono subito innamorati del progetto – afferma Martini – seguendo ogni giorno le attività che abbiamo proposto: concerti, convivi, mostre, laboratori, tavole rotonde, spettacoli per un totale di oltre 50 ore di girato”. Il video, che gode perfino del patrocinio dell'OCCAM (Osservatorio per la Comunicazione Culturale e Audiovisiva nel Mediterraneo) UNESCO, non è che la prima parte del lavoro, poiché il film vero e proprio è in lavorazione e verrà integrato con alcune riprese, fra cui quelle al Museo di Villa Giulia in Roma. La manifestazione “Mille splendidi aquiloni”, durata 18 giorni, sostiene i progetti di alfabetizzazione per donne e bambini a Kabul. “Siamo convinti – conclude Martini – che la cultura, il conoscere le proprie e altrui radici e specificità permette una reale possibilità di costruzione di una politica di pace”.