Home Attualità Salute Celiachia, aumenta l’approvvigionamento di alimenti senza glutine

Celiachia, aumenta l’approvvigionamento di alimenti senza glutine

0

AREZZO – Il Glutine? Un "veleno" per 650 aretini. Sono i soggetti celiaci. Per loro ingerire alimenti contenenti glutine significa avere danni importanti alla salute. La malattia adesso è ben conosciuta. La diagnosi certa, e la terapia consiste in una attenta alimentazione. E ormai i prodotti appositamente approntati sono piuttosto diffusi.
Del problema, ovviamente, si fa carico l'assistenza sanitaria, che provvede a fornire ai soggetti celiaci, la quantità necessaria alla propria alimentazione. Esattamente come fa per i farmaci di coloro che hanno patologie croniche.
Così da anni l'Azienda fornisce un quantitativo in chilogrammi di biscotti, dolci, farine, pasta, alimentari privi di glutine. In ogni zona la Usl 8 ha un punto di distribuzione diretto, al quale si aggiungono le farmacie convenzionate.
I soggetti celiaci sono per due terzi donne. Li troviamo distribuiti equamente in tutto il territorio provinciale (quasi 300 nell'area aretina, 165 in Valdarno, da 45 a 85 in Valtiberina, Casentino e Valdichiana). I bambini sotto i 10 anni sono 120. I soggetti fra i 10 e i 65 anni sono 490. Pochi gli ultrasessantacinquenni. Sono frequenti i casi di "familiarità". Tant'è che quando si "scopre" un soggetto celiaco, i controlli che poi vengono in genere eseguiti dai familiari, ne fanno scoprire altri, fino ad allora non manifestatisi come tali.

LA NOVITA'
Assieme alla Associazione che riunisce i soggetti celiaci, l'Azienda ha portato avanti un progetto per dare ulteriori risposte a queste esigenze. Sono crescite le aziende che producono alimenti senza glutine. E ci sono fra i fornitori che si sono iscritti nell'apposito registro regionale anche parafarmacie e alcuni grandi reti di distribuzione (Coop, Ipercoop, Esselunga). E' nata così l'esigenza di garantire ai soggetti la possibilità di acquistare prodotti anche in strutture diverse. Si trattava a quel punto di mettere in atto una serie di provvedimenti che garantissero trasparenza e regolarità delle operazioni. Infatti ad ogni soggetto viene riconosciuto un buono che può di essere di 60, 90, 130 euro al mese secondo la fascia di età.
Andavano allineate le procedure di acquisto con i relativi controlli dell'Azienda. Oltre alle questioni normative e amministrative si è dovuto costruire un iter tecnico. Sono così arrivati i buoni con i codici per la lettura ottica. Buoni acquisto che le casse di supermercati, farmacie e parafarmacie riescono a riconoscere e a mettere in relazione a prodotti che a loro volta hanno i codici a barre che segnalano prodotti specifici per celiaci.
Dopo le necessarie prove e sperimentazioni in questi giorni il sistema è andato a regime. I buoni spendibili sono in tagli da dieci e venti euro. C'è tutta una procedura legata alla scelta del proprio piano terapeutico, le cui modalità sono state illustrate con circolari che sono disponibili presso i punti di rifornimento e che tramite la associazione vengono inviate a tutti i 650 soggetti interessati. Una grande opportunità di scelta che aumenta la libertà di scelta.

RESTA LA DISTRIBUZIONE DIRETTA
Va ricordato che resta intatto il sistema di distribuzione diretta della Usl, che molti preferiscono perché non è valutato in buoni, ma in peso. Vale a dire che sono previste quantità in chilogrammi, senza tener conto delle fluttuazioni del mercato. E questo resta un grande vantaggio perchè la Usl, acquistando questi prodotti direttamente dai produttori, con convenzioni che riducono fortemente il loro costo, riesce a dare quantità superiori rispetto a quelle acquisibili nei supermercati o nelle parafarmacie. Ma ognuno ha poi la libertà di scegliere i proprio percorso.

MA COSA È LA CELIACHIA?
La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale.
L’incidenza di questa intolleranza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100/150 persone. I celiaci potenzialmente sarebbero quindi 400 mila, ma ne sono stati diagnosticati intorno ai 75 mila. Ogni anno vengono effettuate cinque mila nuove diagnosi ed ogni anno nascono 2.800 nuovi celiaci, con un incremento annuo di circa il 10%.
Per curare la celiachia, attualmente, occorre escludere dalla dieta alcuni degli alimenti più comuni, quali pane, pasta, biscotti e pizza, ma anche eliminare le più piccole tracce di farina da ogni piatto. Questo implica un forte impegno di educazione alimentare. Infatti l’assunzione di glutine, anche in piccole dosi, può causare danni.
La dieta senza glutine, condotta con rigore, è l’unica terapia che garantisce al celiaco un perfetto stato di salute.