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Cina, attivista processata alla vigilia Olimpiadi

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PECHINO – L'attivista cinese Ni Yulan, che si era battuta contro la demolizione di case a Pechino in vista delle Olimpiadi, sarà processata il 4 agosto, pochi giorni prima dell'inizio dei Giochi. Lo ha reso noto oggi il marito, Dong Jiqin.
Ni, 48 anni, è stata arrestata in aprile quando ha cercato di fermare l'abbattimento di un muro della sua casa. Come migliaia di altri abitanti di Pechino, Ni aveva ricevuto l'ordine di lasciare la sua casa che doveva essere distrutta nell'ambito della ricostruzione di varie parti della città in vista delle Olimpiadi dell'8 agosto.
Ma la donna, un avvocato, ha respinto il risarcimento offerto ed è diventata una spina nel fianco delle autorità, parlando con i media stranieri, prestando assistenza ad altre persone nella sua situazione e tenendo i contatti con i gruppi per i diritti umani. Nel 2002, mentre filmava una demolizione forzata, fu picchiata dalla polizia e da allora è costretta a camminare con le stampelle. Quando cercò di rivalersi in tribunale, fu arrestata e scontò un anno di carcere "per ostruzione di attività ufficiale". I suoi familiari affermano che dopo il nuovo arresto le sono state sequestrate le stampelle e che è costretta a strisciare per andare al bagno.
Ni "è un'attivista per i diritti umani e le fanno tutto questo perché hanno paura che parli con i media stranieri durante le Olimpiadi", ha detto oggi il marito all'agenzia stampa tedesca dpa, aggiungendo che la donna rischia una condanna fra i due e i tre anni di carcere.