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Cinema familiare: retrospettiva di Lionetto Fabbri

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AREZZO (Stia) – Dal successo insperato del progetto “Seicento minuti di Novecento”, promosso dalla Comunità Montana in particolare dalla Mediateca del CRED per il recupero e la valorizzazione del cinema familiare in Provincia di Arezzo e Toscana, è nata l’idea di dedicare due giornate al cinema familiare con un approfondimento sul lavoro del famoso regista fiorentino Lionetto Fabbri. Alle giornate, che hanno ricevuto il Patrocinio dal Ministero dei Beni Culturali, parteciperanno personaggi della caratura di John Foot della University College di Londra, e professori delle più importanti cattedre di storia del cinema e antropologia delle università toscane. Fiorentino di nascita, Lionetto Fabbri è cresciuto e si è formato tra il popolo di San Frediano ed ha dedicato la sua vita a ritrarre l'uomo e della sua condizione, dei suoi costumi e tradizioni in un mondo che cambia. Ne risultano alcuni splendidi documentari che a Venezia, Tokyo, Edimburgo, Monza, Bergamo, San Sebastian, Città del Messico, ottengono alti riconoscimenti. Con "Gente lontana" e "La lunga raccolta" vince per due volte il Gran Premio Orso d'Oro al Festival di Berlino. Le due giornate di settembre, oltre che come presentazione del grande lavoro di “Seicento minuti di Novecento”, rappresentano un omaggio ad una grande maestro del cinema e tra le altre cose carissimo amico di Monicelli.
Lo scopo di “Seicento minuti di Novecento”, varato nel 2003 e ancora aperto, era quello di contribuire a riportare alla luce e proteggere dall’oblio e dalla distruzione una parte dell’enorme patrimonio di film amatoriali girati in pellicola durante il Ventesimo secolo in tutto il mondo, materiali che costituiscono una fondamentale documentazione del nostro passato e della nostra storia individuale e sociale.
In tal modo si è costituito presso la Mediateca-Banca della Memoria della Comunità Montana del Casentino un prezioso fondo documentale.
Il materiale in pellicola raccolto e digitalizzato supera largamente i 600 minuti iniziali previsti e si colloca in un arco di tempo che va dagli anni 30 agli anni 60 del Novecento, con pellicole di vario formato e qualità.
In particolare il Casentino si è rivelato un sorprendente serbatoio. Tenuto conto che si tratta di materiale ad alto coinvolgimento emotivo per i legittimi proprietari la fase di raccolta si è svolta grazie ad un progressivo consenso dovuto a conoscenza e fiducia nei confronti della Comunità Montana e anche per il diffondersi dell’informazione tramite un costante passa parola tra appassionati ed amatori, percorso ancora in espansione.
Spiccano in Provincia di Arezzo per quantità ed interesse gli archivi dei signori Paolo Nardi Berti di Pratovecchio, Giuseppe Tondelli di Castel Focognano, Bacci di Poppi ed altri ancora, tra cui di eccezionale interesse quello del signor Paolo Matini patrimonio al momento non ancora esattamente quantificato dagli eredi e consistente da solo ragionevolmente in almeno 8 ore di materiale cinematografico distribuito dagli anni 30 agli anni 70 e comprendente temi quali il passaggio del fronte e il bombardamento di Pratovecchio. Nuove segnalazioni stanno giungendo ancora dal Casentino e da altre parti della Provincia di Arezzo, tra cui segnaliamo un importante unico documento in 16 mm sull’esperienza dell’ospedale psichiatrico aretino.
Contatti significativi di interesse e collaborazione si stanno instaurando in altre zone della Toscana, in collaborazione con il Comune di Castellina in Chianti, il Comune di Pontassieve e altri soggetti privati.