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“Come si ricatta la Nestle’”

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AREZZO – Dichiarazione della RSU BUITONI di Sansepolcro: «Il Gruppo TMT, quattro anni fa, entrò in società con la più grande multinazionale del settore acquistando lo stabilimento di Eboli. Al momento dell’acquisizione la nuova proprietà annunciò e promise sviluppo, investimenti e piani industriali virtuosi. Con questi argomenti, Nestlè ha presentato il suo nuovo partner alle organizzazioni sindacali di categoria le quali, pur con qualche scetticismo nel valutare le dimensioni dell’interlocutore, hanno preso atto dell’operazione. Dopo quattro anni, non solo le promesse non sono state rispettate e lo stabilimento di Eboli si trova in una situazione di profonda crisi, al punto di dover annunciare la chiusura ma la stessa proprietà TMT individua come soluzione del problema di Eboli l’acquisizione di altri stabilimenti, magari guarda caso, proprio della Nestlè. Asserisce in un accordo sindacale che l’acquisizione di un marchio di rilevanza nazionale ed internazionale consentirà lo sviluppo anche dello stabilimento di Eboli. In parole povere: o mi date quello che voglio o chiudo anche Eboli. Quello che vuole non è proprio un mistero, visto che afferma di avere accordi sottoscritti già in tasca. Questo è un ricatto inaccettabile. Inaccettabile per i lavoratori di Eboli, ai quali va la nostra piena solidarietà. Inaccettabile per i lavoratori di Sansepolcro i quali non intendono trovarsi tra qualche mese nelle medesime condizioni. Inaccettabile per la Rsu che da sempre ha chiesto a Netslè di sgombrare il campo da taluni personaggi.
Per questi motivi i lavoratori di Sansepolcro continuano nelle iniziative di lotta, tese ad evidenziare come solo in Italia possa accedere che la più grande multinazionale del settore alimentare al mondo, stenti a riconoscere interlocutori seri e responsabili con i quali costruire e non distruggere. Cosa sarebbe accaduto in Francia o in Germania se la Nestlè avesse ceduto uno stabilimento con grandi prospettive e dopo pochissimi anni lo stesso venisse chiuso? Chiediamo rispetto per noi e per il nostro territorio ed è per questo che abbiamo chiesto e continueremo a farlo, alle istituzioni di aiutarci in questa battaglia non solo per la difesa di 450 famiglie ma per il rispetto e la prospettiva di sviluppo per una territorio che ne ha necessità. Nei prossimi giorni verranno messe in atto nuove iniziative di lotta».

Articlolo scritto da: RSU BUITONI