Home Attualità Salute ‘Conosci il tuo fegato’ una iniziativa dell’USL aretina

‘Conosci il tuo fegato’ una iniziativa dell’USL aretina

0
‘Conosci il tuo fegato’ una iniziativa dell’USL aretina

AREZZO – Sabato 13 settembre 2008 gli specialisti della Usl aretina organizzano dei punti di informazione e diffonderanno materiali sulla prevenzione delle malattie del fegato.
L'iniziativa si chiama " Conosci il tuo fegato ": che prevede l'utilizzo di un camper con operatori sanitari (medici ed infermieri); sarà inoltre possibile eseguire il test delle transaminasi.
Il camper sarà posizionato nelle seguenti zone della città
– 8.30-12.30 Piazza Giotto (Zona Mercato)
– 13.00 – 16.00 Centro Commerciale Ipercoop
– 16.30 – 19.00 Centro Commerciale Esselunga
Oltre alle informazioni dirette, sarà consegnato anche materiale informativo.

CONOSCI IL TUO FEGATO
Il fegato è l’organo più grande e metabolicamente più complesso del nostro organismo. Le importanti funzioni cui sono deputate le cellule del fegato includono la formazione e
l'escrezione della bile, la regolazione dell'omeostasi dei carboidrati, la sintesi dei lipidi e la secrezione delle lipoproteine plasmatiche, il controllo del metabolismo del colesterolo, la sintesi dell'urea, dell'albumina sierica, dei fattori della coagulazione, di molti enzimi e di numerose altre proteine e, infine, il metabolismo e l'inattivazione di farmaci e di altre sostanze estranee all'organismo.

MALATTIE EPATICHE: COME PREVENIRLE?
Prevenzione Primaria
L’infezione da virus epatitici (HBV e HCV) è la causa più frequente di malattia cronica di fegato.
Epatite A ed epatite E (epatite d’importazione da zone tropicali o subtropicali): si possono prevenire adottando comportamenti validi anche a prevenire altre malattie a trasmissione oro-fecale (es. le salmonellosi), che tengano conto di misure igieniche accurate come:
– lavaggio accurato di frutta e verdura
– non consumare frutti di mare crudi
– non bere acqua di cui non siamo sicuri della provenienza
– lavaggio delle mani dopo essere andati al bagno e prima di
manipolare cibi e bevande
Per l’epatite A è disponibile anche un vaccino efficace da somministrare a chi è affetto gia da malattie croniche di fegato da altra causa, a chi deve recarsi in paesi ad alta endemia di tale infezione, ai contatti di pazienti che presentano un epatite acuta A. Non è disponibile un vaccino per l’epatite E.
Epatite B: può essere prevenuta con la vaccinazione. Il vaccino è disponibile ormai da molti anni e rientra tra quelli obbligatori dal 1992. Oltre ai neonati è raccomandato a tutti
coloro che hanno un rischio elevato di contrarre l’infezione (personale sanitario, tossicodipendenti, omosessuali, ecc) o per coloro che hanno già malattie croniche di fegato da altra causa (epatite C, alcoolismo, epatiti autoimmuni, ecc). In caso di esposizione ad alto rischio per l’epatite B, oltre al vaccino, sono disponibili anche immunoglobuline specifiche che riducono, associate al vaccino, il rischio di contrarre l’epatite.
Epatite C: purtroppo ancora ad oggi non sono disponibili vaccino ne immunglobuline specifiche, per tale motivo la prevenzione si basa unicamente sul rispetto di regole atte ad evitare il contagio (regole che sono comunque indicate universalmente anche per la prevenzione dell’epatite B):
– evitare l’uso di oggetti-strumenti contaminati
– screening sempre più sicuro di sangue e derivati
– rapporti sessuali protetti con partners occasionali
infiammazione diffusa del fegato caratterizzata da un danno acuto o cronico

LE CAUSE DI DANNO EPATICO:
– Infezioni (in prevalenza virus)
– HAV, HBV, HCV, HDV, HEV
– Virus erpetici (CMV, EBV, HSV), dengue, febbre gialla, ecc.
– Alcool
– Farmaci e sostanze tossiche
– Malattie da accumulo genetiche
– emocromatosi, S. di Wilson, porfirie, deficit di alfa1-antitripsina
– Malattie dismetaboliche
– obesità, diabete, alimentazione incongrua
– Malattie autoimmuni

PREVENZIONE SECONDARIA
L’attuazione di una efficace prevenzione secondaria delle malattie croniche di fegato ed in particolare delle complicanze (cirrosi, scompenso ascitico, encefalopatia, epatocarcinoma, ecc), si basa su 3 momenti fondamentali: diagnosi precoce della presenza di un danno epatico cronico inquadramento eziologico della malattia di fegato terapia eziologica della malattia cronica di fegato prevenzione delle complicanze
In particolare nelle epatiti virali croniche in relazione alla causa eziologica (HBV, HCV, HVB+HDV) e alle caratteristiche del paziente (età, patologie associate, condizioni generali, stadio della malattia cronica di fegato, ecc.) le terapie sono differenti: interferoni pegilati, ribavirina, nucleotidi, nucleosidi, ecc. L’epatite C (in particolare quella secondaria a genotipi 2 e 3) ha una probabilità di guarigione nell’80% dei casi trattati.
Nell’abuso di alcool (altra importante causa di malattia cronica di fegato) è fondamentale la sospensione dell’uso in ogni sua forma, coadiuvata da supporti farmacologici e psicologici.
Nella sindrome metabolica, in aumento negli ultimi tempi ed espressione dello stile di vita attuale, è importante riportare il peso corporeo a quello ideale, fare attività fisica costante, seguire una dieta ricca di fibre, povera di grassi animali, riducendo l’introito di zuccheri ed eliminare le bevande alcooliche.
La dieta nel resto delle epatopatie croniche, a parte l’eliminazione completa di tutte le bevande alcooliche e di farmaci o sostanze che possono essere epatotossiche, non presenta particolari restrizioni. Solo in caso di cirrosi epatica avanzata vengono dati consigli dietetici che possono riguardare la restrizione del consumo del sale, la riduzione dell’introito di proteine e se concomita diabete la riduzione dell’apporto di zuccheri.

INDENNIZZI
Purtroppo, nel passato in modo particolare, molte persone hanno acquisito l’epatite virale (B o C) o in alcuni casi anche l’infezione da HIV, attraverso il sangue e i suoi derivati. Oggi questo rischio,
grazie al buon uso del sangue e agli accertamenti di screening del sangue donato, è ridotto in maniera molto importante.
E’ stata emanata una legge (legge n. 210 del 1992 con successive modifiche ed integrazioni) che prevede la possibilità di ottenere un riconoscimento economico a favore delle persone danneggiate da una complicanza irreversibile causata da trasfusioni di sangue, somministrazione di emoderivati e vaccinazioni.
A tale proposito è necessario presentare la domanda agli uffici preposti della ASL, accompagnata dalla documentazione specifica riguardante la somministrazione del sangue, emoderivati o vaccini.