
AREZZO – Un’interrogazione del consigliere di Forza Italia Claudio Marcelli sugli eventi calamitosi che hanno colpito domenica scorsa parte del territorio aretino ha aperto i lavori del consiglio provinciale. Il consigliere ha chiesto di conoscere l’entità dei danni procurati dalle trombe d’aria che hanno investito alcune zone dei comuni di Caprese Michelangelo e Montemignaio e come si è mossa la Provincia per dare il necessario supporto ai Comuni ed ai cittadini. L’Assessore alla protezione civile Angelo Maria Cardone ha risposto che la quantificazione dei danni è in corso da parte dei Comuni e che, dopo il resoconto e la stima, la Regione deciderà se l’evento sarà considerato di carattere locale o regionale, scelta dalla quale dipenderanno poi le modalità di intervento. L’Assessore all’ambiente Andrea Cutini ha poi risposto ad un’interrogazione rivoltagli nel consiglio precedente dal capogruppo dei Popolari e Liberali verso il Pdl Massimiliano Lachi in merito alla ex Sadam. "L’accordo siglato nel dicembre 2007 prevedeva una precisa tempistica relativa alla presentazione degli elaborati progettuali – ha spiegato l’Assessore. In particolare si stabiliva che la parte privata dovesse predisporre entro cinque mesi il progetto e la versione definitiva dello studio di impatto ambientale, termine che Power Crop e Seci non hanno rispettato. In un incontro svoltosi a giugno in Provincia con il Comune di Castiglion Fiorentino ed i rappresentanti di Power Crop e Seci è stato chiesto conto del ritardo e c’è stato l’impegno della parte privata a presentare quanto prima gli elaborati. Ad oggi non è giunta alcuna proposta progettuale né alcuna comunicazione in merito da parte di Power Crop e Seci e l’Amministrazione provinciale giudica grave tale ritardo che rischia di pregiudicare l’intera operazione di riconversione e riqualificazione dell’area e, quindi, la salvaguardia dei posti di lavoro", ha concluso Cutini. Il capogruppo Lachi si è detto "soddisfatto della risposta ma insoddisfatto dello stato delle cose, la cui causa è da ricercare anche nel comportamento della Provincia. C’è un evidente buco nero sul futuro di quest’area, e non si è vigilato come si doveva. La preoccupazione espressa oggi dall’Assessore è poca cosa rispetto alla gravità del problema", ha concluso Massimiliano Lachi.