Home Politica ‘Dove si annidano i costi della politica’

‘Dove si annidano i costi della politica’

0
‘Dove si annidano i costi della politica’

AREZZO – Dichiarazione del consigliere comunale Giovanni Pelini (Ps): «Dibattito acceso in Consiglio Comunale sui costi della politica, tema sentito sia nell’opinione pubblica che per le decisioni del Governo in merito.
Innanzitutto è emerso nel dibattito che abbattere i costi eliminando le circoscrizioni e diminuendo il numero e i compensi ai consiglieri comunali è un palliativo modesto: questi sono i costi della democrazia e non della politica.
Desidero poi esprimere la mia soddisfazione quale relatore dell’atto d’indirizzo relativo soprattutto per il coinvolgimento ampio e trasversale del Consiglio e per la volontà manifestata da più consiglieri di ampliare la discussione coinvolgendo la conferenza dei capigruppo. C’è certamente spazio di azione per un ridimensionamento di quei costi che una mancata azione di controllo ha fatto lievitare.
Infatti, con la costituzione delle Spa nella gestione dei servizi, in sostituzione delle municipalizzate e dei consorzi, se si doveva ottenere un beneficio per i cittadini attraverso la riduzione dei costi dei servizi stessi, questo non solo non è avvenuto ma si sono create oasi di gestione con incrementi dei compensi nei consigli di amministrazione a volte intollerabili, accompagnati dal mantenimento dei vizi delle precedenti gestioni pubbliche con l’aggiunta del mero perseguimento del profitto tipico del privato.
Non è accettabile che un singolo consiglio di amministrazione di un’azienda dei servizi costi il doppio dell’intero Consiglio Comunale o che il bilancio sia pari a quello di una circoscrizione. Questa corsa all’incremento dei compensi ha dato inoltre luogo a un fiorire di consulenze benevole e di orario straordinario con il quale arrotondare gli stipendi con importi pari al compenso mensile di un precario.
È auspicabile che nella conferenza dei capigruppo si tenga conto di queste sopravvenute degenerazioni e che è comunque necessario, se si vuole recuperare credito fra i cittadini, riportare i compensi degli amministratori ai livelli precedenti agli aumenti ingiustificati, che hanno superato qualsiasi indice di incremento ISTAT. E dobbiamo farlo anche se provocheremo qualche mal di pancia specialmente nei partiti maggiori visto che i loro rappresentanti contribuiscono a rimpinguare le loro casse devolvendo parte dei compensi.»