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Ecco il quadro dell’agricoltura aretina

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Ecco il quadro dell’agricoltura aretina

AREZZO – Il summit che ha portato alla riconferma del presidente Tulio Marcelli, ai vertici di Coldiretti Arezzo, è stato l’occasione per fare un ceck up all’agricoltura aretina che si riconferma un settore importante e vitale per l’economia provinciale.

LE IMPRESE
Su un totale di 38.575 aziende censite dalla Camera di Commercio, infatti, 7111 sono agricole. Questo significa che il settore rappresenta il 18.4 per cento delle attività produttive della Provincia, dove l’impresa agricola risulta assai più diffusa di quanto non accada nel resto della regione, dove la media si ferma sotto l’11%.
L’agricoltura aretina è rosa: oltre un quarto delle imprese guidate da donne ha vocazione agricola. E la percentuale sale ancora limitando l’osservazione alle sole imprese agricole: di queste oltre un terzo è a conduzione femminile.
L’agricoltura aretina – spiega Coldiretti Arezzo – è un’agricoltura che ha una diffusione capillare e che, proprio per questo, condiziona fortemente paesaggio e ambiente. Proprio per questo ha un valore non solo economico, ma anche culturale

ATTIVITA’ AGRITURISTICA
Le aziende agrituristiche in provincia di Arezzo sono, secondo i dati 2007, 440, l’11.1 per cento delle imprese autorizzate nella regione, e offrono quasi 6.000 posti letto, dei 48.843 disponibili in Toscana. Le aziende aretine si caratterizzano per la ricchezza dei servizi offerti. Alta infatti, rispetto alle altre aree della regione, è la presenza del servizio di ristorazione, praticato da 108 aziende. SI può praticare equitazione in 29 strutture, attività didattica in 62, seguire le attività agricole in 43, effettuare degustazioni in più di un quarto delle realtà autorizzate.
Quello che si è sviluppato in provincia di Arezzo è un agriturismo ricco di servizi – dice Coldiretti Arezzo -; in questa provincia la strada della multifunzionalità è stata ampiamente sperimentata.

FILIERA VITIVINICOLA
In provincia di Arezzo sono coperti da viti 6.618 ettari di territorio, ci cui 5.537 iscritti ad albi e/o elenchi, pari al 10.88 per cento del vigneto toscano. Ma su di essa insiste il 20 per cento delle imprese toscane che operano nel settore: si tratta infatti di imprese di piccola dimensione, la cui media è di 1.42 ettari contro i 2.60 della media regionale. Nel 2007 si sono raccolti 39.844.600 chili di uva.
Proprio il frazionamento delle imprese – spiega Coldiretti Arezzo – necessita dell’intervento della cooperazione che deve dare un ruolo centrale ai soci e operare con determinazione nel campo della promozione.

FILIERA OLIVICOLA
Nell’aretino gli oliveti si sviluppano su 11.000 ettari e rappresentano il 12 per cento della superficie dedicata a questa coltura in Toscana. La produzione di olio media oscilla tra un massimo di 1500000/3100000 chili a seconda degli anni, il 12.50 per cento della produzione toscana.
Il settore – dice Coldiretti Arezzo – beneficia delle azioni di tutela svolte dall’organizzazione agricola. Con l’etichettatura trasparente, infatti, il made in Arezzo viene valorizzato e difeso dalle imitazioni che, fino a qualche tempo fa, inquinavano il mercato.

FILIERA ZOOTECNICA
Il patrimonio zootecnico aretino può contare sull’allevamento bovino ben rappresentato: con i suoi 16.00 capi, di cui 6.000 di razza Chianina, rappresenta infatti il 17 per cento del comparto toscano. Poco consistente invece è l’allevamento da latte che può contare appena su 780 capi, capaci di produrre il 5% soltanto della produzione regionale. Piccoli numeri anche per il settore ovicaprino, che con 36.000 capi e 24.500 quintali di latte prodotto, rappresenta il 4% della voce toscana. Decisamente importante invece la suinicoltura, che con i suoi 78.000 capi, da sola rappresenta quasi la metà degli animali allevati in Toscana.
“Se la Chianina resta la punta di diamante dell’allevamento aretino, occorre lavorare per promuovere e far nascere nuove dop per valorizzare settori e lavorazioni tradizionali e ben radicate nella nostra provincia”, dice Coldiretti Arezzo.

FILIERA CEREALICOLA
Sono 33.000 gli ettari destinati in provincia di Arezzo alle colture cerealicole e rappresentano l’11 per cento del granaio toscano. Primeggia il grano duro, a cui sono destinati circa 16.000 ettari, seguito dal mais che ne occupa 6.000.
Il boom delle semine che ha caratterizzato questa annata agraria potrebbe avere però breve durata – commenta Coldiretti Arezzo. Il problema? E’ che le produzioni che, a inizio anno, avevano spuntato prezzi interessanti, adesso rischiano di non essere più remunerative, causa l’aumento dei costi di produzione, su cui è importante intervenire.

FILIERA VIVAISTICA
Il vivaismo è un’attività consolidata nella provincia aretina che si distingue per produzioni caratteristiche come l’albero di Natale del Casentino, la Stella di Natale, le piantine annuali. Sono 692 gli ettari dedicati a questa attività in tutta la provincia, circa l’11 per cento di quella toscana.
Il vivaismo aretino, capace di offrire prodotti di qualità consolidata, ha bisogno di essere supportato da una promozione adeguata, spiega Coldiretti Arezzo“.