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Egitto, i giovani ‘Fratelli Musulmani’ aprono sezione su facebook

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IL CAIRO – I 'Fratelli Musulmani' hanno aperto una loro prima sezione virtuale su facebook, uno dei siti Internet più frequentati dai giovani di tutto il mondo. L'iniziativa, partita da un gruppo di ragazzi islamici, ha avuto la benedizione del numero due dei 'Fratelli Musulmani' egiziani, Muhammad Habib, seppure non sono mancate alcune critiche.
Gli ideatori del progetto, che hanno deciso di autodefinirsi "cellula studentesca elettronica della fratellanza musulmana", hanno come obiettivo quello di chiedere il ritorno del Califfato islamico. Per questo hanno scelto lo strumento di Internet come mezzo di propaganda. La loro attività politica, infatti, non è limitata all'Egitto, ma è rivolta a tutti i paesi musulmani.
Il programma politico di questa iniziativa si basa su cinque punti: l'organizzazione di manifestazioni in tutti i Paesi islamici per la salvezza dell'Islam e delle questioni della Nazione islamica, la diffusione dei racconti di Maometto relativi al califfato, la richiesta a tutti gli Imam di parlare di questo argomento nei loro sermoni, diffondere volantini per ricordare ai musulmani l'importanza del califfato e sensibilizzare tutti i partiti e le organizzazioni islamiche in favore di questa iniziativa che ha avuto l'avallo del numero due del partito islamico, Habib, anche se sostiene che il gruppo di ragazzi non siano effettivamente militanti del suo movimento.
Interpellato dalla tv satellitare 'al-Arabiya', Habib ha commentato: "Non penso che i giovani dei 'Fratelli Musulmani' facciano una cosa del genere perché non possono pensarla in questo modo. I nostri giovani seguono le indicazioni della dirigenza e non se ne separano avviando attività individuali senza attendere la decisione collegiale del movimento". Nonostante le parole comprensive di Habib, altri dirigenti del movimento, come il parlamentare Hamdi Hasan, hanno fortemente criticato l'iniziativa del gruppo, sostenendo che ''si tratta di una campagna che non ha senso e che potrebbe essere letta come una divisione interna al suo movimento promossa dalle nuove generazioni''.