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Energia dal fango

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Energia dal fango

AREZZO – I tecnici lo chiamano cogeneratore. Più semplicemente è un impianto che dal gas prodotto dai fanghi di depurazione riesce ad ottenere energia elettrica e vapore calore. Non solo: consente di evitare che in un anno si riversino in atmosfera circa 2.000 tonnellate di biossido di carbonio, definizione che ha sostituito quella di anidride carbonica. E’ stato attivato, con una spesa di 280.000 euro nel depuratore di Casolino, il principale del territorio di Arezzo.
“Quello di Nuove Acque – commenta Jerome Douziech, Direttore operativo di Nuove Acque – è stato un investimento dai molteplici effetti positivi. Intanto ha consentito di ridurre il fabbisogno di energia del depuratore che, sotto questo profilo, ha la bolletta più alta tra tutti i nostri impianti. La sua realizzazione è stata quindi una scelta strategica orientata alla diminuzione dei costi di gestione, tanto più in questo periodo che vedono lievitare i costi dell’energia. Al massimo delle sue potenzialità, il cogeneratore è in grado di produrre 500 megawattora all’anno”.
Produce energia ma anche benefici per l’ambiente. “Le sue caratteristiche tecnologiche, frutto delle ricerche del nostro partner Suez Environnement, sono particolarmente innovative tanto che, per questo livello di potenza, il nostro è il primo impianto del genere nell’Italia centrale – continua Jerome Douziech. I parametri che abbiamo raggiunto sono ampiamente al di sotto dei limiti di legge, tanto che Nuove Acque ha già ottenuto, dopo tutte le verifiche necessarie, l’autorizzazione da parte dell’Amministrazione Provinciale di Arezzo. Stare ben al di sotto dei parametri vuol dire, ad esempio, evitare che ogni anno finiscano in atmosfera 2.000 tonnellate di anidride carbonica che sarebbero state prodotte e disperse nell’ambiente in assenza del cogeneratore”.
L'aumento della quantità di anidride carbonica nell'atmosfera è considerato responsabile del cosiddetto effetto serra e quindi del rapido riscaldamento del pianeta. Un problema che ha indotto molti Stati a sottoscrivere il Protocollo di Kyoto per limitare e ridurre le emissioni di biossido di carbonio. “Il nostro cogeneratore – conclude Jerome Douziech – offre il suo piccolo contributo anche a questa strategia di difesa dell’ambiente e della terra”.