Invitati dal presidente del Rotary est di Arezzo, Marco Ungarelli, i soci del Rotary di Montpellier (gemellati da tempo con il club aretino) hanno dedicato questo weekend alla visita della città.
Ricevuti nella sala di giunta del palazzo comunale dal sindaco Fanfani, accompagnati dallo stesso Ungarelli e da Carlo Cigna (past president del club), hanno ricevuto dal presidente della Fiera Antiquaria, Paolo Nicchi, la medaglia celebrativa del Quarantennale della Fiera, opera dello scultore Enzo Scatragli.
Due peculiarità legano – difatti – Arezzo e Montpellier: entrambe hanno un importante passato medievale, le cui vestigia sono ancora visibilissime e costituiscono, oggi, un importante punto di riferimento per il mercato dell'antiquariato nazionale ed internazionale.
Un fil rouge lega, quindi, le due città e "non è escluso che presto si possa prevedere un progetto comune legato al mercato dell'antiquariato" – ha commentato Paolo Nicchi che, assieme a Pierluigi Puglisi e a Daniela Galoppi, ha accompagnato gli ospiti francesi a visitare la Fiera Antiquaria.

Inaspettato, invece, e non per questo meno gradito è stato l'omaggio fatto dalla Maxmaber Orkestar, ospite dell'associazione Rondine, che – assieme a sette studenti del liceo musicale – ha dedicato agli espositori della Fiera. Un concerto improvvisato di musiche klezmer e balcaniche (voci, fisarmonica, sax soprano, chitarra acustica, canjon, darabuka, violino e contrabbasso) per un viaggio attraverso il Mediterraneo e l'Europa orientale. Da piazza san Francesco, dove gli artisti hanno iniziato il loro concerto, risalendo fino al parco de Il Prato alternando musiche del klezmer della cultura yiddish a quelle Rom e balcanica, senza dimenticare quelle greche, del nostro meridione e del Maghreb. Musiche in cui la gioia e la malinconia si intrecciano indissolubilmente, dove la festa è bisogno di scambio e conoscenza ed i suoni sono musica per umanità in viaggio.

"Un omaggio molto gradito quello fatto dalla Maxmaber Orkestar, a testimonianza che il mondo dell'antiquariato non è solo mero mercato ma è anche espressione di ciltà, di culture che si incontrano e si incrociano: in fondo – conclude Nicchi – come nascono gli stili? Nascono dall'incontro e dalla fusione di certe situazioni storiche, culturali, perfino geografiche. L'antiquariato è cultura a servizio dell'economia".