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Firmata la petizione per la tranciabilità del prodotto italiano

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AREZZO – Cambio al vertice della Federazione Moda e dell’Associazione Tessile e Abbigliamento, la nuova Presidente è Alessandra Calosci: ‘La priorità la tutela delle Pmi e del marchio made in Italy’
La ricchezza del settore della moda, non è soltanto nel marchio e nella griffe, ma altresi nella filiera di qualità, di produzione e di ricerca del settore tessile e calzaturiero italiano, che serve anche i le grandi marche. Su di loro occorre investire, ed è su di loro che si deve basare lo sviluppo del made in italy, e non su quei marchi globalizzati e privi di quella che è l’italianità della produzione.
‘Ecco perché Confartigianato Imprese Arezzo da sempre dalla parte delle Pmi ha fatto propria la campagna di tutela del made in Italy firmando la petizione dell’Acte, l’Associazione Città tessili europee, che ha lanciato l’iniziativa ‘Qualità certificata’ dei prodotti tessili – spiega la neoeletta Presidente della Federazione Moda e dell’Associazione Tessile e Abbigliamento di Confartigianato Imprese Arezzo –. Troppo spesso infatti nei mercati vengono introdotte produzioni fuori controllo, nel cui ciclo produttivo vengono impiegate sostanze proibite dalle norme europee’.
‘La petizione firmata dalla Federazione Moda di Confartigianato Imprese Arezzo intende tutelare dapprima la salute dei consumatori – continua la nuova Presidente – ed inoltre frenare la concorrenza sleale dovuta ai produttori stabilitisi in paesi terzi che utilizzano spesso prodotti tessili nocivi per la pelle dei consumatori atti ad abbattere i costi.
Con la petizione infatti Acte chiede alla Commissione Europea di promuovere presso tutti gli stati Ue il monitoraggio delle sostanze usate nelle produzioni tessili, regolamentando una tracciabilità del prodotto e una qualità certificata che al momento mancano.
‘Tutto ciò viene fatto a tutela sia dei consumatori che troppo spesso acquistano prodotti realizzati con materiali e colori non a norma, sia delle Pmi che operano interamente sul territorio creando prodotti di qualità. In realtà il made in Italy non è oggi nelle mani delle società italiane divenute multinazionali, ma è nelle mani delle piccole imprese, dei distretti, delle reti di aziende, che hanno ottimizzato i loro processi e producono il vero prodotto italiano. Anche e soprattutto per tutelare queste aziende occorre una regolamentazione in grado di fornire una garanzia, verificabile, della provenienza italiana, capace di rendere ogni prodotto assolutamente unico, identificabile e tracciabile, ad un costo trascurabile per il consumatore. L'acquirente che vuole comprare un prodotto veramente italiano diventa così il migliore deterrente contro le contraffazioni e gli inganni che hanno invaso il mercato, soprattutto internazionale, proprio dove le nostre autorità sono impossibilitate ad effettuare controlli rilevanti.