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Fortezza e mura medicee: al via la loro pulitura

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Fortezza e mura medicee: al via la loro pulitura

Sono cominciati i lavori di pulitura del tratto di mura della Fortezza Medicea e del Prato sovrastanti il cimitero monumentale fino a Porta Stufi. Un intervento dell’assessorato alle opere pubbliche del Comune di Arezzo la cui spesa ammonta a 35.000 euro.
“Le mura della Fortezza e i tratti che circuiscono ampie parti del centro storico cittadino – ha sottolineato l’assessore alle opere pubbliche Franco Dringoli – sono parte integrante della nostra identità. Ecco perché l’amministrazione comunale è intenzionata a preservarne l’aspetto e la stabilità tramite la loro pulitura e il loro consolidamento. Un’opera del genere non veniva compiuta da almeno 30 anni e gli effetti di questo ritardo erano sotto gli occhi di tutti. Un’autentica boscaglia ostruiva la vista di ampi tratti mentre alcune piante erano perfino cresciute sopra fino a insidiare, con radici molto ramificate, la resistenza delle pietre. Dopo l’adeguata ripulitura, le mura risalteranno nella loro bellezza e saranno a ‘disposizione’ del dipartimento di restauro della facoltà di architettura dell’università di Firenze. I tecnici del dipartimento, infatti, potranno meglio sviluppare i loro rilievi che saranno alla base del progetto di consolidamento che avvieremo il prossimo anno. Esaurita anche questa fase, abbiamo in progetto di restituire alla città percorsi pedonali attorno alle mura e alla Fortezza, usufruibili come la zona merita, visto che è molto bella e che rappresenta una connubio perfetto tra retaggio storico-culturale e aperta campagna”.
“Siamo alle prese – ha precisato il responsabile dell’Ufficio Verde Pubblico del Comune di Arezzo Alfredo Strazzullo – con un vero e proprio bosco aggrappato alle mura. Abbiamo provveduto a togliere molte piante e radici disseccandole con prodotti chimici ad hoc per non consentirne la ricrescita. È un intervento, dunque, che vuole ottenere risultati duraturi e restituire sia l’impatto visivo del passeggio sia sicurezza al complesso. Tra le radici estirpate, alcune erano infatti di dimensioni notevoli, pericolose quindi per la stabilità del paramento”.