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G8, no di Cina e India a riduzione gas serra del 50%

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TOKIO – Cina e India non sono pronte ad accettare una riduzione delle emissioni di gas inquinanti del 50 per cento entro il 2050, come stabilito dal vertice del G8.
Nel documento finale della riunione del vertice allargato a 16 paesi – gli otto Grandi, più le cinque nazioni emergenti, Cina India, Brasile, Messico e Sudafrica, più Australia, Indonesia e Corea del Sud – si riconosce che il problema dei cambiamenti climatici è "una delle principali sfide globali dei nostri tempi".
E si afferma di sostenere una "azione di cooperazione a lungo termine, comprese riduzioni a lungo termine delle emissioni". Il vertice tra i 16 paesi si è concluso con un documento generico in cui si parla di "nette riduzioni" delle emissioni, senza fissare alcuna data o obiettivi precisi.
La posizione di Cina e India, che insieme sono responsabili del 25 per cento delle emissioni globali, è un duro colpo per la linea degli Stati Uniti, dal momento che George Bush ha sempre sottolineato che non è possibile pensare ad un accordo per le riduzioni globali delle emissioni che non comprenda questi due Paesi. "Tutte le principali economie devono essere al tavolo, e questo è quello che abbiamo avuto oggi", ha detto il capo della Casa Bianca nella conferenza stampa al termine della riunione.
Bush ha definito i lavori del vertice del G8, che si è concluso oggi a Toyako, "molto produttivi" ed ha sottolineato che sono stati raggiunti "risultati importanti", soprattutto sul fronte del clima citando proprio la riunione allargata. Gli Stati Uniti, ha concluso, sono favorevoli a raggiungere "obiettivi ambiziosi" per limitare le emissioni dei gas inquinanti, responsabili dell'effetto serra.