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Georgia, è allarme mine russe a Gori

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TBILISI – Dopo i combattimenti delle scorse settimane, ora è allarme in Georgia per le mine disseminate dalle truppe russe prima del loro ritiro. Due ordigini sono esplosi nella stessa zona a Tsmindatskali, nei pressi della città georgiana di Gori, causando la morte di una donna di 35 anni e il ferimento di un uomo, le cui condizioni sono definite gravi. La vittima era nel giardino davanti alla sua abitazione quando è stata investita dalla deflagrazione mortale. A poca distanza dal primo incidente, poche ore dopo, un uomo è stato ferito dallo scoppio di una seconda mina.
Secondo le autorità georgiane, le truppe d'occupazione russe, prima di concludere il disimpegno dalla regione, avrebbero piazzato decine di ordigni in diversi punti ritenuti strategici. In mattinata infatti un treno che trasportava un carico di gasolio è saltato in aria in un villaggio che sorge alle porte di Gori, dopo aver urtato una mina piazzata sui binari.
Con il cessate il fuoco accettato da russi e georgiani, ora si combatte soprattutto una guerra di nervi fra Mosca e Washington. Oggi infatti ha attraccato al porto georgiano di Batumi la nave da guerra americana 'USS McFaul', con un primo carico di aiuti inviati da Washington. Le forze russe dal canto loro continuano a controllare il porto militare di Poti, situato a nord di Batumi, dopo che nei giorni scorsi hanno ritirato dalla Georgia gran parte delle truppe da combattimento.
Ieri il presidente francese Nicolas Sarkozy, nel corso di un colloquio telefonico con il suo omologo russo, Dmitry Medvedev, ha esortato Mosca a completare il disimpegno, tenendo fede all'accordo di tregua sottoscritto con Tbilisi attraverso la mediazione della presidenza di turno francese dell'Unione europea.