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‘Gli Enigmi di Kaspar Hauser’ in scena al Teatro Pietro Aretino

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Questo spettacolo è dedicato ad un fatto realmente accaduto. In un piccolo paese tedesco nel 1828 viene trovato abbandonato in stato confusionale un giovane, Kaspar Hauser, che sapeva appena camminare e parlare. La comunità lo accoglie e lo educa alle sue regole, ai suoi valori. Dopo alcuni anni di inserimento uno sconosciuto lo uccide per motivi del tutto misteriosi e apparentemente inspiegabili, così, senza senso; come si uccide una mosca. Questa amara vicenda – sospesa fra educazione e natura – ha ispirato poeti e registi: dallo splendido film di Werner Herzog – L'enigma di Kaspar Hauser – a Kaspar, famoso testo teatrale di Peter Handke. E’ il tema dei "ragazzi selvaggi", dal Medioevo a oggi, abbandonati dagli uomini e educati dagli animali, che ha stimolato la creatività di tanti artisti come François Truffaut nel suo film L'enfant sauvage. Altre implicazioni rimandano invece, al “mito” del buon selvaggio, all'atteggiamento diffidente ma anche curioso (e morboso) verso i forestieri e, in generale, i verso i “diversi” che irrompono nella vita degli uomini cosiddetti civili.
Il progetto del Teatro Popolare d’Arte e della Rete Teatrale Aretina, è nato nel 2006 presso la Casa Circondariale di Arezzo dove inizialmente si è tenuto un lungo laboratorio e successivamente, si è passati alla scelta del cast e alla successiva messa in scena davanti al pubblico. Una rappresentazione molto amata sia dal pubblico che dalla stampa specializzata (da Gianfranco Capitta a Nico Garrone).
A seguito del successo riportato nel primo allestimento nella Casa Circondariale di Arezzo è nata l’idea di una trasposizione laboratoriale fuori dal carcere attraverso un laboratorio teatrale rivolto a giovani attori sostenuto dalla Provincia di Arezzo, dalla Regione Toscana, dalla Rete Teatrale Aretina. Il laboratorio – condotto da Nicola Rignanese e Gianfranco Pedullà – ha teso a riutilizzare alcuni materiali scenici del lavoro fatto nel carcere, ma collocandoli in un nuovo contesto scenico decisamente più contemporaneo, maggiormente segnato da riferimenti al testo di Peter Handke. Questo sperduto Kaspar arriva in un particolare luogo di rieducazione dove incontra una comunità di giovani (forse comparse di un teatro della mente) che gli insegna la vita. In realtà si tratta di un insegnamento del linguaggio: camminare, parlare, scrivere, saltare, danzare. In questo luogo, forse proprio un palcoscenico, si compie quello che appare come un attentato alla sua vita spirituale.
Mercoledì 26 marzo – ore 21.00 Teatro Pietro Aretino – Ingresso Gratuito