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“I Padroni della Città” un libro di Curzio Maltese

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“I Padroni della Città” un libro di Curzio Maltese

AREZZO – Nell’ultimo appuntamento con il ciclo di incontri “Che succede in Italia? Cinque cronache dal Belpaese”, organizzato dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Arezzo, in collaborazione con la Biblioteca Comunale Città di Arezzo. Michele De Mieri (Radio 3 Fahrenheit), giovedì 5 giugno, ore 17.00, presso il Caffè dei Costanti di Arezzo, presenta Curzio Maltese e i suoi più recenti libri “I Padroni della Città” e “La Questua”

L’Italia dal punto di vista delle città. Da Aosta a Palermo, dal benessere laccato di Firenze al tracollo finanziario di Taranto la contraddittoria alternanza tra il buon governo (che c’è, che esiste) e la cattiva o cattivissima amministrazione che ha caratterizzato le città italiane negli ultimi dieci anni.

I Padroni delle Città è una mappatura del rapporto tra i vari poteri che governano le nostre città. Uno straordinario documento che riconduce il lettore alle radici di un malessere non soltanto politico o civile (forse più facile da riconoscere), che ha a che fare con l’amministrazione dei luoghi in cui vive: le città.

Curzio Maltese ha poi pubblicato, lo scorso 15 maggio, La Questua dove, con il piglio del grande cronista, snocciola, questa volta, cifre e dati, scandaglia documenti, bilanci e siti internet, dà voce a fonti insospettabili, in un’inchiesta sorprendente e coraggiosa. Quanto costa la Chiesa cattolica ai contribuenti italiani? Chi gestisce il fiume di denaro che passa ogni anno dalle casse dello Stato alle istituzioni ecclesiastiche? E come vengono usati questi soldi? Il tentativo è quello di fare luce su una realtà troppo poco conosciuta e non sempre trasparente, che tocca però nervi sensibilissimi della democrazia italiana come la lealtà fiscale, la corretta gestione delle risorse pubbliche, la laicità dello Stato.

, 46 anni, nato a Milano, cresciuto a Sesto San Giovanni, l’ex Stalingrado d’Italia. Da ragazzo, dopo un periodo tra fabbrica e radio ‘libere’, scopre una decisa preferenza per il giornalismo. Cronista a “La Notte”, poi alla “Gazzetta dello Sport”, dal 1986 inviato a “La Stampa” e dal 1995 editorialista a “la Repubblica”. Ha scritto di cronaca giudiziaria, sport, pubblicità, spettacolo, politica. Poi ha capito che erano diventati una cosa sola.