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Il consiglio Provinciale approva tutte le pratiche di oggi

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Il consiglio Provinciale approva tutte le pratiche di oggi

Approvati tutti i punti all’ordine del giorno del consiglio provinciale, che ha dedicato la sua attenzione a numerosi argomenti. Per prima cosa sono stati approvati dalla maggioranza l’assestamento di bilancio e le variazioni al piano delle opere pubbliche, illustrati dal Presidente Vincenzo Ceccarelli e dall’Assessore Simone Pellegrini. Il Presidente Ceccarelli ha sottolineato il fatto che la quasi totalità dell’avanzo di amministrazione è destinata agli investimenti e non alla spesa corrente, mentre il consigliere di Forza Italia Claudio Marcelli, motivando la sua contrarietà, ha affermato che "la costante dell’amministrazione provinciale è quella di sottostimare le entrate, cosa che porta poi a variazioni e assestamenti che sfuggono all’adempimento principale, che è l’approvazione del bilancio". L’Assessore Pellegrini ha poi illustrato i termini dell’accordo con il Comune di Montevarchi per la realizzazione della nuova sede dell’istituto tecnico professionale Magiotti. "La scuola avrà la sua sede in un solo plesso scolastico, mentre attualmente è divisa su due sedi. L’investimento è al 50% con il comune di Montevarchi, che individuerà e metterà a disposizione il terreno e farà da stazione appaltante. Si tratta di un importante passo in avanti per la miglior fruibilità da parte degli studenti di questo istituto", ha concluso l’Assessore. Il capogruppo di Forza Italia Leopoldo Pompili ha invitato a prestare molta attenzione ad avere una locazione che tenga conto della peculiarità della sede individuata per la nuova scuola, vicino al cimitero, mentre il capogruppo del Partito Socialista Antonio Perferi ha ricordato che la collocazione attuale del Magiotti è decisamente penalizzante, divisa tra due sedi. "La zona prescelta è invece molto funzionale perché vicina sia alla stazione ferroviaria che a quella degli autobus. Come montevarchino saluto con soddisfazione questo risultato", ha concluso Perferi. L’atto è stato approvato all’unanimità. Si è poi passati alla discussione sulla convenzione con la Microcredito di Solidarietà, che ha l’obiettivo di favorire l’accesso al credito di soggetti in condizioni di disagio. "La convenzione – ha spiegato il Vicepresidente della Provincia Mirella Ricci – nasce da un’esigenza del nostro territorio, nel quale cresce il disagio, ed offre un aiuto economico per rientrare all’interno del percorso normale della comunità. Abbiamo scelto l’esperienza del Microcredito di Siena perché ci permette già di vedere e di valutare l’andamento dei due primi anni in un territorio simile al nostro, visto che si tratta di una realtà già esistente dal settembre 2006. Quella del micro credito è una strada diversa sia dal contributo a fondo perduto che dal prestito con normali istituti bancari, ai quali spesso non si riesce poi a fare fronte, e consente di avere strumenti diversificati di aiuto nelle situazioni di disagio". Netta la contrarietà del capogruppo dei Popolari e Liberali verso il Pdl Massimiliano Lachi: "non comprendo il senso di questa delibera, il ruolo della Provincia non deve essere quello di dare prebende ma di incentivare e favorire istituzioni private che fanno questo tipo di attività. Qui si sovverte il sistema creditizio vigente nel nostro ordinamento, il micro credito si fonda non sulle capacità di restituzione, ma su quelle di non restituzione". Molte le perplessità espresse anche dal capogruppo di Fi Leopoldo Pompili: "non capisco per quale motivo non si sia scelta la Fidi Toscana, e neanche con quali requisiti si è scelta l’associazione che gestirà l’accesso al credito. Non vedo, infine, l’utilità per la Provincia di entrare in questa operazione, che giudico sbagliata". Anche il capogruppo del Ps Antonio Perferi ha manifestato i suoi dubbi sull’operazione. "Si tratta di una convenzione con una società della quale fa parte al 40% il Monte dei Paschi di Siena, insieme a istituzioni e associazioni religiose e non. Mi appare paradossale che una banca possa stare in una società che ha come obiettivo quello di dare risposte ai soggetti cosiddetti non bancabili", ha affermato Perferi annunciando il suo voto di astensione. Il capogruppo del partito dei Comunisti Italiani Giorgio Renzi ha affermato invece di "non avere dubbi sugli obiettivi, che sono quelli di responsabilizzare le persone che si trovano in situazione di difficoltà garantendogli comunque un sostegno. Non mi meraviglia affatto che siano in larga parte occupati che si sono rivolti a questo servizio perché oggi le famiglie monoreddito sono quelle più in difficoltà". Il Vicepresidente Mirella Ricci, nella sua replica, ha ricordato l’iter molto approfondito che ha portato alla scelta. "Volevamo uno strumento realmente efficace – ha affermato –, ma solo verificandolo sul campo potremo sapere se è adatto alle esigenze del nostro territorio. Questa non può e non deve essere la soluzione di tutti i problemi, ma aggiunge un’altra possibilità a quelle già esistenti". Nelle dichiarazioni di voto il capogruppo di Alleanza nazionale Luca Berbeglia ha affermato che l’atto in discussione "non è in grado di chiarire, al di là del politichese, come e con quale criterio vengono assegnati i finanziamenti e quanti sono i costi per il contribuente" mentre il capogruppo del partito Democratico Francesco Ruscelli ha sostenuto che "chi governa si assume le responsabilità delle scelte che si fanno", ed ha replicato a chi chiedeva un rinvio dell’approvazione che dopo il dibattito ampio e la votazione in commissione, per correttezza anche istituzionale si doveva procedere al voto in consiglio. La convenzione è stata approvata con il voto favorevole di Pd, Pdci e Rc, l’astensione del Ps ed il voto contrario dei gruppi di centro destra. Approvate invece all’unanimità le modifiche al regolamento per la caccia di selezione e ad ampia maggioranza, con l’astensione del gruppo di Forza Italia e quello favorevole di tutti gli altri gruppi, il piano locale di sviluppo rurale, pratiche illustrate al consiglio dall’Assessore Roberto Vasai.