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Il più grande censimento d’Italia del cervo in amore

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Il più grande censimento d’Italia del cervo in amore

AREZZO – Settecento persone negli angoli più remoti e selvaggi delle foreste, distribuite tra i silenzi e le oscurità dei 36mila ettari dell’area protetta e del territorio circostante, in sessioni di due o tre nottate: questi gli straordinari numeri del censimento al bramito del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, il più importante e partecipato di cui si sia a conoscenza.
La rilevazione si chiama “al bramito” perchè si basa sulla registrazione dei tipici versi degli animali. In seguito ai primi esperimenti realizzati su questo territorio a cavallo tra Toscana e Romagna il metodo è diventato noto anche all’estero come “Casentinese”.
I volontari saranno coordinati e supportati – anche attraverso una serie di ausili e di tecniche particolari – dagli uffici competenti per la gestione faunistica del Parco Nazionale e delle Province di Arezzo, Forlì-Cesena e Firenze. Il modello prevede che ascoltando i maschi di cervo in amore che emettono il suggestivo e possente “bramito”, gli operatori siano in grado di registrarne il numero e la posizione. Ciò permetterà di ottenere gli elementi per arrivare a quantificare la popolazione di questo animale in questo angolo speciale dell’Appennino.
L’elaborazione dei dati è affidata alla Dream Italia, incaricata dal Parco e dalla Comunità Montana del Casentino.
L’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, che sovrintende scientificamente a tutto il progetto, validerà i risultati e diffonderà nei mesi successivi la stima dei cervi del Parco. Si parla di oltre 2500 capi, ma forse sono molti di più: segno evidente che la conservazione ambientale attuata dai Parchi negli ultimi anni sta dando egregi risultati.

Di questo stuolo di persone, armate di passione, bussola e matita, almeno 250 saranno i volontari principianti. Questi proverranno – ogni giorno arrivano nuove adesioni – dalle più varie parti d’Italia. Inoltre la notizia dell’esperienza del censimento è rimbalzata anche all’estero, da dove arrivano continue manifestazioni di interesse.

“Prendere parte a questo censimento – dicono i responsabili del Parco Nazionale – è un vero privilegio. Non solo per le emozioni che si possono vivere stando così a contatto, di notte, con questi affascinanti animali, ma anche per le conoscenze che ciascun volontario potrà acquisire affiancando, a seconda dei casi, studiosi del Parco Nazionale, ricercatori delle Università, Ufficiali e Agenti del Corpo Forestale dello Stato, grandi esperti di gestione faunistica delle Province, operatori e associazioni come l'Urca, che svolgono il selecontrollo per le aree esterne al Parco. Il tutto eseguito nel pieno rispetto della quiete, per non arrecare alcun disturbo alla fauna presente. Su questo il personale del Parco e del C.F.S. garantiranno il massimo rigore.”

Nella “tre giorni” ci saranno anche occasioni di approfondimento scientifico dei temi legati al cervo ed al suo rapporto con la foresta, nonché momenti di socialità che contribuiranno a far conoscere tra loro i vari protagonisti di questo pacifico e straordinario “esercito”. Insomma sarà l’occasione, tutti insieme, per fare anche una festa, ma questa volta per fortuna non “al” cervo ma “con” il cervo.

E’una forma di gestione faunistica partecipata, su cui il Parco Nazionale sta puntando ormai da tempo. In questo modo chi vuole può rendersi utile per il raggiungimento degli obiettivi di conservazione del Parco e, allo stesso tempo, acquisire sul campo conoscenze ed abilità altrimenti impensabili.

“Conoscere il numero dei cervi nell’area del Parco – aggiungono dagli Uffici dell’Ente – è il primo passo per poter gestire e difendere una popolazione così importante a livello italiano. Sulla base di questi dati proseguirà – ad esempio – il programma di trasferimenti di alcuni cervi del Parco in altri Parchi Nazionali e Regionali dell’Appennino centro-meridionale. Alcuni li abbiamo già trasferiti al Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a quello del Gran Sasso ed al Parco Regionale dei Monti Simbruini. Abbiamo l’orgoglio di aver contribuito alla rinascita di altre popolazioni di cervo, che saranno utili agli ecosistemi locali; non dimentichiamo infatti che il cervo è una delle prede preferite dal Lupo, altra specie particolarmente protetta.”

Si può entrare a far parte di questa avventura. Basta iscriversi, entro il 14 settembre, tramite il portale http://cervo.parcoforestecasentinesi.it, dopo aver acquisito le necessarie informazioni sul forum www.cervo.forumfree.net.