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Il rilancio della Fortezza medicea

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Il rilancio della Fortezza medicea

AREZZO – Il Comune di Arezzo ha attivato una collaborazione con il Dipartimento di Restauro della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze per procedere a un programma di riqualificazione della Fortezza medicea che si compone di vari filoni progettuali e azioni specifiche tese a restituire a questo bene storico così prezioso per l’immagine e l’identità di Arezzo l’importanza e la funzionalità che merita.
“Dopo molti anni – ha dichiarato l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Arezzo, Franco Dringoli – prende corpo e forma un progetto complessivo che si propone come obiettivo prioritario quello di ‘restituire’ la Fortezza all’intera città sottraendola alla marginalità in cui si trova attualmente. Per un programma così ambizioso, per il quale siamo in continuo contatto e confronto con la Soprintendenza di Arezzo, abbiamo scelto un partner di assoluto rilievo che qualifica il nostro intento: il Dipartimento di Restauro della Facoltà di Architettura di Firenze, un soggetto che potrà mettere in campo un’attività didattica, competenze professionali, tecnologie e la sua capacità di ricerca soprattutto per l’analisi delle pietre e dei materiali e per il consolidamento del paramento murario della nostra Fortezza.
Cerchiamo di coniugare – prosegue Dringoli – un intervento complessivo di rilancio della struttura con altri di più immediata realizzazione. Nello specifico: abbiamo innanzitutto messo in cantiere la riqualificazione del corridoio d’ingresso, del camminamento di ronda, dell’illuminazione interna. Si tratta di un progetto finanziato dall’amministrazione comunale per un milione di euro. I lavori partiranno nell’autunno 2008 con la contestuale inibizione al pubblico dell’accesso alla Fortezza. Secondo: il restauro del paramento murario della Fortezza. È in corso la progettazione esecutiva condotta dall’amministrazione con il contributo della Facoltà di Architettura. I lavori partiranno nella primavera del 2009 grazie anche al co-finanziamento della Cassa di Risparmio di Firenze. Terzo: il recupero degli ambienti interni. Rispetto a questi, l’amministrazione sta predisponendo un piano di utilizzo da parte dei privati. Si tratta del Bastione della Spina, la ex-Casa del Giardiniere, la Casina del Fossombroni. Sono ambienti che possono svolgere un ruolo importante per l’accoglienza di visitatori ma anche per la promozione delle eccellenze del territorio, dei prodotti tipici, della ristorazione di qualità. Una vetrina insomma per le aziende produttrici e per le associazioni che si distinguono in questo settore, dai cuochi ai sommelier. Questo programma di utilizzo è stato condiviso con la Camera di Commercio e con la Provincia di Arezzo. Quarto: i percorsi pedonali intorno alla Fortezza, che si ricolleghino ai percorsi esistenti lungo le mura cittadine, in particolare il tratto tra Porta S. Clemente e Porta Stufi, e l’individuazione di aree di sosta nell’ambito della sistemazione delle vie carrabili di accesso. Interventi essenziali per aumentare le possibilità di fruizione del bene. Infine: l’avvio di attività di saggi e piccoli scavi per lo sviluppo della futura progettazione che potrebbero riguardare la riscoperta e la riapertura di altri ambienti esistenti sotto i bastioni, di suggestivi camminamenti interni che conducono alle cannoniere e moschettiere, della Porta del Soccorso, di importanti presenze archeologiche da valorizzare adeguatamente”.
“Un rapporto – hanno commentato i professori Maurizio De Vita e Grazia Tucci – partito subito all’insegna dell’intesa tra università e amministrazione. Arezzo è una perla, la Fortezza una perla nella perla: tra questi due gioielli, abbiamo avuto l’impressione che con il tempo ci sia stato un allontanamento. Intervenire sulla Fortezza non è un problema solo di messa in sicurezza, di indagine dei materiali lapidei e di eventuali ricostruzioni di sue parti deteriorate dal tempo. Significa ragionare sui suoi destini futuri, elaborare un master-plan per conservare l’identità del luogo e al contempo agire con una serie di interventi che lo mettano in sintonia con la contemporaneità, fatta ad esempio, per una città come Arezzo, di turismo colto. Da domani partono i rilievi, dureranno almeno un mese, la strumentazione che utilizzeremo è all’avanguardia, compresi scanner-laser che ci consentiranno un’analisi chimico-fisica dei materiali, dallo loro composizione alla loro provenienza allo stato di degrado”.