ROMA – Mentre Gustav, dopo essersi abbattuto all'alba di oggi sulle coste della Lousiana, si appresta a travolgere New Orleans, da quanto apprende l'ADNKRONOS l'Agenzia Spaziale Italiana ha avviato la procedura di acquisizione delle immagini via satellite dell'uragano.
A 'fotografare' Gustav è il potente sistema satellitare dell'Asi di osservazione della terra Cosmo-SkyMed. L'elaborazione delle immagini di Gustav, immagini radar e non ottiche, assicura l'Asi, è già avviata e per questo le 'foto' dell'uragano Gustav potrebbero essere pronte entro le prossime ore o entro domani.
Le immagini di Gustav, sottolinea l'Asi, al di là di un uso concreto in termini di soccorso e di protezione civile, saranno molto importanti anche sul fronte scientifico per lo studio del potente uragano. Non è la prima volta che Cosmo-SkyMed corre in soccorso di zone colpite da gravi calamità naturali. Il sistema satellitare, infatti, è entrato in campo anche per le zone della Cina colpite dal devastante terremoto del 12 maggio scorso. Il 13 maggio, su richiesta del Governo Cinese, i satelliti dell'Asi hanno ripreso le prime due immagini radar della zona attorno alla città di Guan Xian, una delle più vicine all'epicentro del terremoto, dando prova di poter operare in aree di crisi con un tempo di risposta straordinariamente breve. E prima del terremoto in Cina il sistema satellitare era intervenuto con successo già nella catastrofe in Myanmar.
Cosmo-SkyMed è un sistema satellitare per l'osservazione della Terra dell'Agenzia Spaziale Italiana e del ministero della Difesa, di cui Telespazio (gruppo Finmeccanica/Thales) gestisce il segmento di terra con il controllo dei satelliti in volo e processamento dei dati. I satelliti sono costruiti da Thales Alenia Space Italia. A regime il sistema sarà composto da una costellazione di quattro satelliti, di cui al momento sono in orbita i primi due lanciati nel 2007. Il sistema italiano Cosmo-SkyMed, che rappresenta la prima costellazione mondiale a carattere duale per l'Osservazione della Terra, prevede la messa in orbita di quattro satelliti radar, in grado di ''vedere'' con ogni condizione meteorologica e di luminosita'.