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Il Sindaco Fanfani recita il canto XXXIII dell’Inferno

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Il Sindaco Fanfani recita il canto XXXIII dell’Inferno

Il Sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani torna a recitare “La Divina Commedia” di Dante oggi pomeriggio alle ore 16 presso la sede dell’Università della terza età e dell’età libera “Enzo Ficai”, alla ex caserma Cadorna. Il canto scelto per l’occasione da Fanfani è il XXXIII dell’Inferno, quello che ha come protagonista il conte Ugolino della Gherardesca, collocato dal sommo poeta nell’Antenora, ovvero il secondo girone dell’ultimo cerchio dell’Inferno, tra i traditori.
Ma la vicenda del canto è tutta centrata sulla prigionia del conte e dei suoi figli che, rinchiusi in una torre di cui era stata gettata in Arno la chiave, pregano il padre Ugolino di cibarsi delle loro carni. Il passo del poema in cui Ugolino afferma “più che il dolor poté il digiuno”, ha sempre dato luogo a un’ambigua interpretazione, legittimando anche la conclusione che il conte abbia effettivamente mangiato la carne della progenie. Studi più recenti optano però per una seconda ipotesi, quella cioè secondo la quale il conte sia morto per la fame che lo opprimeva da quasi una settimana.