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L’identità del territorio in mostra a Bibbiena

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L’identità del territorio in mostra a Bibbiena

“L'identità di un territorio è insieme la nostra stessa identità, sopratutto se il territorio di indagine è quello in cui viviamo e nel quale possiamo quindi leggere i segni di un passato che fa parte della nostra esperienza personale e di un futuro alla cui costruzione stiamo contribuendo”. In questa frase estratta dall’editoriale di Cristina Paglionico, nell’ultima edizione di Riflessioni – la rivista del Centro Italiano della Fotografia d’Autore – sta il senso della mostra che sarà inaugurata Sabato prossimo, alle ore 17.00, a Bibbiena. Protagonisti della mostra, 8 fotografi casentinesi e aretini : Graziano Capaccioli, Stefano Fabrizi, Federico Ghelli, Fabrizio Martinelli, Tiziana Mucci, Pierfrancesco Rossi, Roberto Rossi e Enzo Sacconi. Nelle foto che saranno esposte all’interno delle celle dell’ex carcere emerge un primo tentativo di descrizione il Casentino attraverso “un paesaggio di segnali dello scorrere del tempo”: dalla vecchia linea ferroviaria del Casentino con i sui caselli, gli orti, gli spazi un tempo abitati sono oggi del tutto abbandonati; agli altari di preghiera posti lungo i bordi delle strade: piccole cappelle votive che rivelano la sacralità del luogo, per ragioni che forse non sono già più nella memoria, servizio a pellegrini oramai presi da un tempo che non conosce soste. Dagli edifici scolastici dismessi e dai diversi destini, alla tradizione dei vecchi essiccatoi di castagne la cui farina ha fatto la fama del Casentino; fino ai paesaggi più suggestivi e alle meraviglie faunistiche più sorprendenti. Nel corridoio centrale del Centro, invece, sarà ospitata la seconda parte della mostra di Pedro Mayer. “Heresies” è una retrospettiva di 40 anni di lavoro di uno dei più innovativi fotografi contemporanei. Il progetto generale prevede l'esposizione simultanea in 60 musei e istituzioni fotografiche nel mondo. L'opera di Meyer tende a verificare i limiti tra verità, finzione e realtà: l'opinione di Meyer che tutte le fotografie, manipolate digitalmente o no, siano ugualmente “vere” o “non vere” , è stata etichettata come “eretica” nella comunità della fotografia documentaria ortodossa. Di qui il titolo Heresies. Il Cifa presenta 60 stampe digitali di grande formato, realizzate negli Stati Uniti. A completare il menù di questo “appetitoso” week-end di fotografia sta il convegno dal titolo: “Quo vadis Flickr?”, in programma nei giorni di Sabato e Domenica, presso la sala consiliare del Comune di Bibbiena, con l’obiettivo di esplorare l'universo del photo-sharing. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l'Università La Sapienza di Roma, con l'intervento, tra gli altri, della professoressa Francesca Comunello della Facoltà di Scienza della Comunicazione e la partecipazione di amministratori di community, di utenti di Flickr ed altri social network fotografici.