Siamo colpite dalla vicenda delle ragazze pisane a cui è stata negata la pillola contraccettiva del giorno dopo, e vogliamo che casi del genere non si ripetano mai più. Tutte noi sappiamo quanto siano delicati e angoscianti i momenti in cui si teme una gravidanza indesiderata e si vuole prevenire il dramma dell'aborto. Per questo riteniamo che la contraccezione sia un diritto e le istituzioni pubbliche, presidi sanitari e farmacie lo debbano garantire 24 ore su 24. La vicenda pisana è gravissima. Per le leggi italiane l'obiezione di coscienza non riguarda la contraccezione, e negare la prescrizione o la somministrazione di un contraccettivo configura il reato di omissione di pubblico servizio. Sono preoccupanti le posizioni del Partito Democratico espresse dal ministro Giuseppe Fioroni che si è dichiarato contrario all'accertamento delle responsabilità su questa vicenda, invocando il ricorso ad un presunto diritto all'obiezione.
Rifiutiamo ogni tentativo di colpevolizzazione e di restrizione delle liberta delle donne: le leggi dello Stato italiano vanno osservate, e le istituzioni devono essere amichevoli e accoglienti, soprattutto nei confronti delle giovani donne, per difendere i loro diritti, rispettare la loro dignità e affermare una sessualità ed una maternità libere e responsabili.
Articlolo scritto da: La Sinistra L’Arcobaleno