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Le aree di sepoltura per gli islamici

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AREZZO – La delibera sulle aree di sepoltura di uomini e donne di religione musulmana, modificata e integrata rispetto alla precedente del 13 aprile 2007, è stata illustrata per la maggioranza dai consiglieri Cristiano Rossi, Luigi Triggiano e Roberto Barone i quali hanno evidenziato il lavoro della commissione Scuola e Politiche Sociali propedeutico al pronunciamento odierno dell’assemblea: il diritto alla sepoltura è un diritto garantito nel nostro paese, i limiti e le regole sono stabilite nei regolamenti locali, e l’attuale soluzione rappresenta una garanzia di rispetto delle nostre normative, della cultura islamica, del principio di tolleranza: sono 45 i posti individuati per tale tipo di sepolture in sette cimiteri del Comune di Arezzo, Patrignone, San Leo, Rigutino, Policiano, Calbi, Pomaio, Molin Nuovo. Non ci sono differenziazioni rispetto alle sepolture già esistenti se non, nel rispetto dell’unica esigenza degli islamici, l’orientamento della salma verso La Mecca. “Da un punto di vista visivo, si tratta comunque di una soluzione che rispetta l’armonia delle aree cimiteriali individuate mentre la distribuzione delle salme in 7 siti diversi consente di poter affermare che abbiamo ottenuto un risultato equilibrato per la stessa cittadinanza aretina che non dovrebbe dare adito alle reazioni che si sono verificate nei mesi precedenti. Abbiamo inoltre più posti disponibili rispetto alle necessità individuate secondo la proiezione decennale basata su considerazioni anagrafiche e demografiche svolte da uno specifico gruppo di lavoro”.
Contrarietà a creare spazi “specifici” per la sepoltura di persone di religione islamica, o di qualsiasi altro credo, sono state espresse dai membri dell’opposizione, Alessio Mattesini, Pier Luigi Rossi, Raffaello Giorgetti, Francesco Francini per i quali “prevedere tombe spostate comunque di alcuni gradi rispetto all’architettura consolidata dei cimiteri esistenti verrebbe sentito dai cittadini italiani come privilegio altrui discriminatorio nei loro confronti”. Gli islamici che ne facciano richiesta potrebbero essere sepolti, è stato sostenuto, nei cimiteri già orientati a sud-est, la direzione cioè del luogo sacro per gli islamici: La Mecca. La delibera ha anche un aspetto di mancanza di chiarezza, a giudizio specialmente di Francini che ha così provveduto a presentare un emendamento alla delibera.
Per Luigi Lucherini (FI) non vanno certo dimenticate le differenze tra i concetti di libertà e laicità della nostra cultura e quanto è il frutto della cultura islamica, la connessione profonda tra Corano e concezione dello Stato. La soluzione potrebbe essere studiare un piano regolatore dei cimiteri, anche creando cimiteri multietnici, teso comunque a escludere che si generino fra qualche anno tensioni fra noi e loro, magari al momento della rimozione delle salme dei musulmani.
Stefano Baldi (FI) ha sottolineato gli aspetti etici racchiusi in una decisione del genere. Per questo motivo ha invitato i membri del gruppo di Forza Italia a votare secondo coscienza. Tuttavia, le decisioni prese a suo tempo dalla maggioranza su una materia così delicata hanno determinato un solco insanabile tra alcuni cittadini della nostra comunità. Oltre a ribadire, al momento delle dichiarazioni di voto, libertà di coscienza per il proprio raggruppamento, ha annunciato il proprio favorevole pronunciamento alla delibera.
Anche per Franco Barbagli (FI) dovremmo “fare un salto mentale passando dal concetto di religione a quello di religiosità che, sola, può permettere il superamento delle divisione tra gli uomini spingendoli a condividere uno stesso destino”.
Dopo che l’emendamento Francini è stato respinto, la delibera è stata approvata con alcune modifiche promosse dagli stessi relatori di maggioranza con 27 voti favorevoli e 4 contrari.