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Le culture del cibo e del vino

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AREZZO – Prosegue presso il Circolo Aurora di Arezzo, piazza S. Agostino, n. 20 con ingresso libero il ciclo di conferenze organizzato dalla condotta Slow Food di Arezzo dedicato alle culture ed all’immaginario del cibo e del vino. Sabato 10 maggio 2008 ore 17,30 Giorgio Sacchetti (Università di Trieste) Osterie e mangiari operai nel Novecento Osterie, mense operaie, cucine popolari – insieme al cibo di strada – sono i nuovi modi e luoghi conviviali delle classi inurbate. La bottega del vinaio (nell’Arezzo del primo Novecento se ne contavano oltre cento) diventa spazio naturale per la socialità del lavoro, dove pubblico e privato si intrecciano, dove la miseria si abbina comunque alla giocosità dei commensali affamati. “Ubriachi e sovversivi” i forzati della catena sono portati a considerare il vino come miracoloso carburante della caldaia corpo umano, antidoto alla fatica e alla tristezza. L’alienazione, il disagio psicologico dei nuovi soggetti sociali sradicati dal lavoro naturalmente regolato delle campagne e delle botteghe artigianali si manifestano in maniera evidente. Ugualmente l’alimentazione di servizio in età contemporanea si lega in modo imprescindibile al mondo del lavoro industriale, abbandonando sempre più i riti della festa e del riposo tipici dell’universo agricolo domestico. L’alimentazione di massa, soprattutto quella nelle mense di fabbrica, mentre assurge a ristorazione istituzionale scardinando i ruoli consuetudinari, “spoetizza” il consumo ed è foriera di comportamenti omologati: code, aggressività, competizione latente, voracità, automatismi…

Giorgio Sacchetti (1951): dottore di ricerca in Storia del movimento sindacale, collabora con la cattedra di Storia dei partiti e dei movimenti politici all’università degli studi di Trieste, ricercatore presso la Fondazione Luigi Salvatorelli. Ha pubblicato oltre trenta titoli (fra libri e saggi su riviste scientifiche) concentrando la sua attenzione di studioso sulla storia sociale, sulle culture libertarie e sovversive del Novecento, sulla labour history. Dal 2007 è anche fiduciario della condotta Slow Food di Arezzo.

Nell’occasione il dott. Massimiliano Ricciarini, giornalista e presidente dell’associazione STREETFOOD, terrà una comunicazione dal titolo:
“La cucina di recupero come concetto di riferimento per il cibo di strada dalla tradizione all’epoca contemporanea”