Home Sport Liu Xiang fa crac e si ritira, Cina in lacrime

Liu Xiang fa crac e si ritira, Cina in lacrime

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PECHINO – Lunedì 18 agosto, ore 11.51. Il silenzio cala sul Nido d'Uccello, il cuore delle Olimpiadi di Pechino. Liu Xiang, campione olimpico dei 110 ostacoli e emblema dello sport cinese, getta la spugna. La star abbandona le batterie per un infortunio al tendine d'Achille e sugli spalti si consuma un dramma surreale: molti spettatori lasciano le tribune a capo chino, altri scoppiano in lacrime. Nemmeno i volontari e il personale dello stadio vengono risparmiati dall'onda di dolore. ''E' un dramma per tutta la Cina'', dice il 21enne Yu Tao, una delle 91.000 persone arrivate allo stadio per osservare l'idolo. Le gare proseguono, ma nessuno sembra interessarsi alle prestazioni degli atleti. Passa praticamente inosservato il 13''39 con cui il cubano Daron Robles, primatista mondiale, archivia la pratica del primo turno. Nessuno soffre per l'eliminazione immediata dello statunitense Terrence Trammell e pochi riescono a esultare per la qualificazione di Shi Dongpeng e Ji Wei al round successivo.
''Quando ho visto cosa stava succedendo, non sono riuscito a trattenere le lacrime'', dice Chen Jaizi, uno dei tanti fans addolorati. ''Noi crediamo ancora in lui. Non aveva alternative, doveva ritirarsi: deve pensare alla sua salute''. ''Sono scioccato'', dice Zhou Yong, che ha speso una cifra non indifferente per portare allo stadio tutta la sua famiglia. ''Sapevo dei problemi fisici di Liu, ne hanno parlato i giornali. Ma rimane una situazione scioccante''.
I Giochi avrebbero dovuto decretare la definitiva consacrazione del 25enne fuoriclasse. Invece, la sua avventura è finita ancor prima di cominciare. Liu, uno dei volti preferiti dai pubblicitari, ha avuto l'onore di far partire la staffetta della torcia olimpica. Il suo nome ha fatto parte anche della ristretta rosa di candidati al ruolo di ultimo tedoforo. Un paese intero lo aspettava sulla pista dello stadio e poi sul podio, ovviamente sul gradino piu' alto. ''Probabilmente la pressione e' stata eccessiva. Ogni singolo cinese voleva l'oro da Liu'', dice Zhu Gang che, da profano, evidenzia il peso del fattore psicologico.
Almeno per oggi, la valanga di medaglie d'oro che i padroni di casa stanno conquistando alle Olimpiadi passa in secondo piano. I 110 ostacoli ora sono ''meno carismatici'', dice l'agenzia Xinhua. Sul sito del quotidiano 'China Daily' viene sviscerato il dramma sportivo dell'''eroe nazionale''. Abbondano le foto di spettatori in lacrime, un filo lega i messaggi di chi si collega per condividere il dolore: ''Liu è ancora l'orgoglio della Cina''.