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‘Mai più schiave’ mostra itinerante

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‘Mai più schiave’ mostra itinerante

Venerdì 24 ottobre alle ore 21,15 nei locali della Parrocchia di Pescaiola verrà inaugurata la Mostra itinerante MAI PIÙ SCHIAVE, con la conferenza della giornalista Anna Pozzi: “Africa: fascino e miseria di un continente”. L’iniziativa è del Centro Missionario Diocesano con il Patrocinio della Circoscrizione 3 Saione.
La mostra sarà allestita nei locali della Parrocchia di Pescaiola dove nei giorni 25 e 26 si svolgerà anche un mercatino missionario. Per motivi logistici la mostra proseguirà in Arezzo dal 28 ottobre al 2 novembre presso la Galleria Cesalpino in Via Cesalpino.
Il tema della mostra Mai più schiave è di grandissima attualità sottolineando un grave problema: il dramma delle ragazze nigeriane che vediamo ogni sera, con molto squallore, nelle nostre periferie, le quali sono vittime della tratta, un traffico di miliardi che perdura sin dagli anni ’80. Chi sono, da dove vengono, come e perché finiscono sulle nostre strade? Ce lo “raccontano” gli scatti indiscreti della fotografa Silvia Morara e soprattutto la giornalista Anna Pozzi in persona, che ha fatto il reportage e curato i testi della mostra.
Le ragazze nigeriane sono un problema nel problema. Le chiamano prostitute, ma sarebbe meglio dire "prostituite": costrette a vendere il proprio corpo per pagare un debito imposto dai loro aguzzini: 50, 60, e anche 80 mila euro. «Ci vogliono anni prima che riescano a riscattarlo», denuncia suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, impegnata dal 1993 nella lotta contro la tratta di esseri umani. «Alcune muoiono, altre vengono uccise. E in molte di loro si spezza qualcosa dentro. Per sempre. Dobbiamo dire basta a questo sfruttamento inumano. Ma dobbiamo farlo tutti insieme». Il fenomeno della tratta di ragazze nigeriane per lo sfruttamento sessuale è cominciato in Italia negli anni Ottanta. Da allora si è trasformato in un vero e proprio business da milioni di euro. Le vittime sono ragazze giovanissime, spesso senza istruzione, provenienti da famiglie estremamente povere, desiderose di migliorare la propria vita e quella dei propri cari. «Finiscono, così, facilmente, nella rete di persone senza scrupoli che le ingannano con promesse fittizie e il miraggio di un mondo di benessere e felicità» osserva Anna Pozzi «e la maggior parte di loro non sa che finirà su una strada, costretta a vendere il proprio corpo e a sopportare i peggiori abusi, in un Paese straniero che assomiglia più a un inferno che al paradiso promesso e sognato».
L’appello di suor Eugenia Bonetti è stato ora raccolto dalla Federazione della stampa missionaria italiana (Fesmi) – una rete di circa 40 testate diffuse su tutto il territorio nazionale – che ha deciso di realizzare un progetto articolato su diversi livelli. «L’idea di fondo», spiega il coordinatore della Fesmi, Gerolamo Fazzini, «era innanzitutto quella di approfondire la conoscenza dei luoghi e delle situazioni umane da cui queste ragazze provengono. Per capire chi sono, dove vivono, perché se ne vanno; per guardare davvero in faccia queste donne, ciascuna con il suo volto, la sua storia, quasi sempre drammatica. Abbiamo inoltre documentato la dura realtà della strada in Italia», continua Fazzini, «ma anche il lavoro delle comunità di accoglienza, approdi di speranza dove queste ragazze provano a ricostruirsi una vita in Italia. O scelgono, eventualmente, di tornare in Nigeria».
La mostra è composta di 47 pannelli che sono stati realizzati grazie al contributo di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo. È stata esposta in anteprima, dal 3 al 7 settembre presso il Cum di Verona, in occasione del convegno europeo "Liberiamo le donne dalla tratta"; la città di Arezzo è dunque una delle prime ad ospitare l’evento, che è stato peraltro accolto molto bene dalle istituzioni pubbliche. Da sottolineare che la Provincia, tramite l’Ufficio Pari Opportunità, sta già lavorando da tempo a favore delle nigeriane sfruttate.

Anna Pozzi, milanese, giornalista, scrittrice, lavora con la rivista del PIME “Mondo e Missione”, ha fatto vari reportage sull’Africa interessandosi a varie problematiche. Ha intervistato personaggi significativi impegnati in campo missionario e politico. (Commovente il racconto del suo incontro con Annalena Tonelli, una donna straordinaria che ha dedicato la vita al servizio degli altri, vissuta molti anni in Somalia, dove «ha gridato il Vangelo con la vita», restando fedele ai due assoluti della sua esistenza: Dio e gli ultimi. E dove è stata assassinata il 5 ottobre 2003).